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FERMO – É intervenuto il Presidente della Provincia Fabrizio Cesetti per replicare ai dati e alle cifre fornite dagli amministratori della Provincia di Ascoli Piceno secondo i quali la Provincia di Fermo sarebbe inadempiente nei confronti di quella di Ascoli in merito alle partite finanziarie ancora aperte derivanti dalla divisione tra le due Province. Cesetti ha voluto far presente che, al fine di porre fine alla querelle, i dirigenti della Provincia di Fermo hanno predisposto una ricognizione formale di tutte le partite aperte tra i due Enti il cui saldo finale è di circa 8 milioni di euro a favore della stessa Provincia di Fermo al netto delle rate dei mutui relative agli anni pregressi dovute da quest’ultima e debitamente accantonate nei bilanci.

 

Cesetti ha criticato ad esempio la Provincia di Ascoli Piceno per aver deciso unilateralmente di transare il vecchio debito dell’Ascoli-Mare con gli eredi Rozzi e per non aver mai fornito indicazioni sulle somme recuperate e/o recuperabili dalla ex Agensud né su quelle già esistenti e certificate nel bilancio 2009 all’atto della divisione. Pieno appoggio è stato invece epresso dal presidente alla richiesta di decreti ingiuntivi effettuata dalla Provincia di Ascoli nei confronti dei Ministeri degli Interni e dell’Economia per trasferimenti erariali dovuti ma mai corrisposti, per oltre 11 milioni di euro. Ciò in quanto, secondo Cesetti, il 43% di quei residui spettano alla Provincia di Fermo.

 

Cesetti ha invitato la Provincia di Ascoli Piceno a tornare sull’argomento solo nelle sedi istituzionali, in un confronto approfondito, trasparente e con documenti alla mano e ha rinnovato la richiesta di nominare un soggetto terzo per verificare, insieme ai responsabili delle rispettive aree economico-finanziarie, la situazione reale al fine di consentire i dovuti controlli da parte della Corte dei Conti. Il Presidente ha affermato infine che la gestione della Provincia di Fermo è costata meno della percentuale di riparto (43%), dato che testimonia come sia possibile risparmiare nella gestione della cosa pubblica e che due Province, se ben amministrate, possano costare meno di una.