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FERMO – Una storia d’amore l’incontro previsto per mercoledì 20 febbraio alle 21 al teatro dell’Aquila di Fermo con Di a da in con su per tra fra Shakespeare. Autrice e interprete della conferenza-spettacolo è la regista teatrale e d’opera Serena Sinigaglia, protagonista all’ultima edizione di Macerata Opera, Classico contemporaneo, rassegna promossa dal Comune di Fermo e dall’Amat in collaborazione con la Regione Marche e dedicata alle esperienze più giovani della scena che da anni affianca con successo la stagione di prosa.

Nell’ambito della rassegna Classico Contemporaneo si sviluppa anche il progetto Scuola di platea, una formazione alla cultura teatrale, rivolta agli studenti di cinque istituti superiori fermani (Liceo Classico “Annibal Caro”, l’Istituto d’Arte “U. Preziotti”, il Liceo Scientifico “T. C. Onesti”, l’Istituto Tecnico Industriale “G. M. Montani” e l’Istituto Tecnico per Geometri “Carducci Galilei), promosso dall’AMAT e dal Comune di Fermo in collaborazione con il corso di Storia del Teatro dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”. La partecipazione allo spettacolo è solo il momento centrale di un vasto programma colmo di incontri propedeutici e confronti con la compagnia teatrale. Altresì interessanti i seminari preliminari, offrenti un supporto alla lettura dell’opera attraverso l’ausilio di materiali critici. Gli studenti incontreranno la compagnia giovedì 21 febbraio dalle ore 11.30 presso il Centro Congressi San Martino.

Di a da in con su per tra fra Shakespeare di Serena Sinigaglia è la storia di un amore e di una consapevolezza maturata negli anni: “i maestri, se sono veri maestri, devono aiutarci a illuminare la via per ritrovare noi stessi dentro all’opera che si sta studiando. Dovrebbero suggerirci le domande più appropriate per arrivare a quel senso di appartenenza di cui non si può fare a meno se davvero si vuole fare esperienza di cultura”. La regista spiega come questa sia “la storia di come io e Shakespeare ci siamo prima odiati e poi amati pazzamente. La storia della mia giovinezza e del mio mestiere. La storia di come sono arrivata a mettere in scena, appena ventenne, Romeo e Giulietta e Re Lear. La storia di una prima volta, la prima volta che scoprivo quanto vicina e toccante può essere la parola di un poeta, quanta concreta semplicità, quanta vita dentro le sue storie, quanta parte di me dentro i suoi versi”. Una storia molto personale e raccontata dalla stessa interprete che la rivive in prima persona calandosi nella scena, con la collaborazione di alcuni attori della sua compagnia, Arianna Scommegna e Mattia Fabris, per la scena del balcone di Romeo e Giulietta e per il finale di Re Lear.