Da Roma a Vienna fino a Budapest, il duo composto da Fatime Halmos e il pianista sambenedettese Stefano Travaglini ha presentato il disco The Hungarian Songbook. Il progetto, edito da Terre Sommerse, è stato presentato all’Accademia d’Ungheria a Roma e rientra nel lavoro di recupero e rivalutazione del patrimonio musicale popolare magiaro. Nel disco vengono proposti dieci brani dell’antica tradizione ungherese, dove alla rigorosa interpretazione vocale si affianca un pianismo perfettamente integrato nei linguaggi più moderni dell’improvvisazione. In copertina le note scritte da Attila Retkes, uno dei maggiori musicologi ungheresi, direttore e fondatore della rivista Gramofon.
“Halmos propone elegantemente e con coraggio questo repertorio riuscendo nell’impresa di muoversi lungo la linea di confine tra i vari generi; – commenta Retkes – l’accompagnamento del pianoforte è altresì in sintonia con la vivacità dei motivi mediterranei, passando attraverso la malinconia mitteleuropea, le sonorità trasparenti dell’impressionismo francese e le armonie aspre del jazz. Ci sono le premesse per un viaggio travolgente attraverso epoche storiche e terre lontane”.