La storia di Santa Vittoria in Matenano inizia nel X secolo, poichè già nel 934 d. C. si hanno testimonianze di un torrione fortificato edificato sul colle farfense. Gli abitanti e l’economia del territorio crebbero fino al 1406, anno in cui il piccolo borgo dell’Appennino marchigiano ebbe un suo statuto (il documento è custodito nell’archivio comunale). Diventò quindi un centro artistico e letterario importante, come testimoniato anche dal “Ritmo di Sant’Alessio” uno dei più antichi documenti in volgare esistenti, attualmente conservato nella biblioteca di Ascoli Piceno.
Dall’America a Santa Vittoria in Matenano
In questi giorni arrivata a Santa Vittoria in Matenano Dana Fishkin, professore associato di Storia ebraica e medievale alla New York University e Touro University.
“La mia ricerca – spiega Dana Fishkin – cerca di capire come e perché una comunità giudaica importante si sviluppò e crebbe in maniera considerevole nelle Marche. Santa Vittoria, nel suo archivio, ha alcuni dei primi documenti che includono testimonianze rilevanti. Sto studiando in particolare alcune famiglie che furono investitrici culturali e finanziarie per la fondazione del Comune. I documenti trovati sono una prova preziosa della precoce presenza degli ebrei qui e della loro importanza nella costruzione e nella evoluzione della società marchigiana”.
“Siamo estremamente felici della presenza della prof. ssa Fishkin – commenta il sindaco di Santa Vittoria in Matenano Fabrizio Vergari. – Siamo consapevoli dell’importanza della nostra storia passata. E sapere che degli studiosi si interessano alla storia del 1300 della nostra cittadina è uno stimolo per i giovane affinchè approfondiscano le radici della comunità”.
Leggi anche Grotte di Frasassi: scenografia della nuova serie Gormiti – The New Era