Gilberto Santini, direttore dell’AMAT (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) e di ARTI (Associazione Reti Teatrali Italiane) è stato condannato in primo grado per tentata violenza privata. Il Giudice del Tribunale di Ascoli Piceno lo ha condannato a 1 mese e 10 giorni di reclusione e al pagamento delle spese processuali. Riportiamo la nota diffusa alla stampa dalla parte offesa del processo penale, la produttrice di Synergie Arte Teatro Danila Celani.
Condanna di Gilberto Santini: soddisfazione di Danila Celani
“Sono profondamente soddisfatta – scrive Danila Santini – della sentenza di condanna emessa dal Giudice Barbara Bondi Ciutti del Tribunale di Ascoli Piceno nei confronti di Gilberto Santini. In qualità di parte offesa, ho affrontato quattro anni di processo, una prova significativa, specialmente dal punto di vista psicologico.
La mia decisione di non tacere più, risalente all’estate del 2019, è stata un atto di coraggio contro la violenza verbale subita personalmente. In un contesto storico in cui la responsabilità individuale viene spesso diluita, è essenziale ascoltare le donne e reagire ai segnali di violenza.
La registrazione delle telefonate minacciose e la querela presso la Procura di Ascoli Piceno sono stati passi fondamentali.
Nonostante le difficoltà e l’isolamento che ho vissuto lungo il percorso, credo fermamente nella giustizia.
Desidero ringraziare il mio avvocato Giulio Natali e coloro che hanno creduto alla mia versione dei fatti e mi hanno sostenuta. Le persone ed i politici che, credendo alla versione di Santini, mi hanno allontanata, hanno rafforzato la mia determinazione.
È un triste fatto che la violenza si manifesti non solo nei momenti in cui viene perpetrata, ma anche quando l’indifferenza e l’isolamento diventano reazioni prevalenti. Nonostante ciò, invito tutte le donne a non avere paura di denunciare e a lottare contro la diffusione di responsabilità.
Questo verdetto rappresenta un passo avanti verso la giustizia e la tutela delle vittime di violenza verbale sul lavoro. Sono determinata, con la mia testimonianza, a non permettere che la paura e l’indifferenza prevalgano”.
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