Le forze di minoranza nel Consiglio comunale di Ascoli Piceno hanno organizzato un banchetto per la raccolta di firme sul salario minimo. All’iniziativa hanno spontanamente partecipato anche le realtà, politiche e non, che si ritrovano all’interno del Cantiere Riformista. Riportiamo la nota congiunta diffusa alla stampa.
Cantiere Riformista: “Opposizioni unite su salario minimo e zona economica speciale”
“Al banchetto organizzato dalle minoranze consiliari (PD, M5S e A&P) per raccogliere firme sul salario minimo, provvedimento fondamentale per la crescita del Paese che anche a livello nazionale ha compattato il fronte che si oppone all’esecutivo Meloni, erano presenti consiglieri comunali referenti e attivisti delle forze politiche di minoranza. Ma anche gran parte delle realtà che si raccolgono all’interno di quel Cantiere per Ascoli, come Dipende da Noi e PSI, che da oltre un anno lavora per offrire alla comunità un’alternativa all’Amministrazione guidata dal sindaco Fioravanti.
La battaglia sul Salario Minimo è fondamentale in una realtà gravemente compromessa a livello economico come quella ascolana. L’adesione appassionata delle forze di minoranza all’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza su un tema che riguarda i diritti dei lavoratori, equità e dignità, e rafforza l’economia con tutta una serie di effetti positivi, dal rafforzamento del potere d’acquisto al miglioramento della produttività fino all’innalzamento delle pensioni. Effetti ben noti agli esperti”.
Cantiere Riformista: il sindaco Fioravanti tace
“Ad Ascoli – prosegue la nota – la platea di quanti a causa dell’inflazione non riescono ad arrivare a fine mese comincia ad ampliarsi. Ma il Sindaco sembra occuparsi solo di feste e Quintana. E il suo partito a livello nazionale butta sul lastrico milioni di famiglie togliendo il Reddito di cittadinanza con un sms.
Un’amministrazione ha il dovere di dare risposte perché amministrare vuol dire darsi priorità serie.
Eppure dal sindaco Fioravanti e dalla sua squadra solo silenzio, persino sulla Zona Economica Speciale, provvedimento invocato a gran voce dalle opposizioni che hanno sottoscritto lo scorso luglio una mozione sul tema.
L’inadeguatezza delle azioni in materia economia del Governo nazionale si traduce però purtroppo in penalizzazioni del territorio Piceno. E della città di Ascoli, che si è vista completamente esclusa dall’opportunità concessa dalla ZES (Zona Economica Speciale).
Eppure ricordiamo bene l’attuale sindaco che accusava i governi all’epoca in carica di non avere a cuore questo pezzo di Italia perché non istituivano zone a totale defiscalizzazione per le imprese.
Il decreto Sud approvato dal Governo Meloni invece penalizza totalmente il Piceno. E la nostra città, la cui economia è stata già fortemente compromessa da terremoto prima e pandemia poi, sullo sfondo di una crisi iniziata anni prima con la delocalizzazione di molte imprese che erano stanziate lungo la nostra zona industriale.
Oggi il primo cittadino che dice dinanzi alla totale indifferenza del Governo Meloni per questo territorio? Pare che abbia perso la parola così come sembra averla persa su molti altri temi su cui si era invece eretto a paladino della giustizia durante la sua campagna elettorale per le comunali del 2019 (ad esempio sulla sanità).
Impegnatissimo nelle feste, dimentica la sofferenza economica del territorio e di tanti ascolani.
Così come dimentica la sicurezza dei ragazzi e dei bambini che mercoledì hanno fatto rientro tra i banchi in una situazione di grave precarietà. Li è andati a salutare, perfetto come campagna elettorale, ma la maggior parte degli studenti ancora non è in sicurezza.
I cittadini si stanno accorgendo dell’inadeguatezza della proposta politica del Sindaco e della sua Giunta, come opposizioni abbiamo la responsabilità di offrire un’alternativa. E abbiamo una squadra competente pronta a farlo”.
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