Possedere una buona conoscenza della lingua inglese è un requisito importante in numerosi contesti; è ovviamente importante a livello scolastico, a prescindere dal tipo di scuola frequentata, che si tratti di una scuola secondaria (scuole medie e scuole superiori) oppure di una facoltà universitaria, soprattutto se si studia in una scuola fuori dall’Italia; è poi di fondamentale importanza in ambito lavorativo, dal momento che il 96% delle imprese italiane ricercano profili professionali con un curriculum vitae che mostri una conoscenza di buon livello della lingua inglese; è infine di notevole aiuto anche in contesti diversi da quello scolastico e da quello professionale; conoscere bene la lingua inglese, infatti, è di notevole aiuto quando viaggiamo all’estero, non solo in Paesi di madrelingua inglese, ma anche in altre nazioni. Quella inglese, infatti, è una lingua franca che può essere utilizzata praticamente dappertutto.
Inglese: i livelli di competenza linguistica
Non è banale misurare il livello di competenza in una determinata lingua, tuttavia esistono test al riguardo che forniscono con buona approssimazione informazioni attendibili; i test sono di vario tipo, ma, sostanzialmente, sono fra loro sovrapponibili.
Oggi, il sistema descrittivo più utilizzato per valutare le capacità linguistiche è il QCER (Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue); tale sistema è riconosciuto a livello internazionale ed è accettato in tutta Europa e sta diventando sempre più comune anche in ambito extraeuropeo. Attualmente è considerato il sistema più completo. Il QCER distingue innanzitutto fra fasce di competenza: A (Base), B (Autonomia) e C (Padronanza); queste tre fasce sono poi suddivise in livelli, per la precisione si hanno due livelli per fascia; conseguentemente si considerano 6 livelli di competenza: A1, A2, B1, B2, C1 e C2.
Per acquisire il primo livello si può frequentare un corso inglese A1 online; è un livello basilare che, tanto per fare un esempio pratico, permette di avere una conversazione molto semplice quando ci troviamo per esempio in una nazione straniera in cui si parla inglese; non è però sufficiente per scopi accademici o professionali. I sei livelli sono così distinti:
- A1 – livello di contatto
- A2 – livello di sopravvivenza
- B1 – livello soglia
- B2 – livello progresso
- C1 – livello dell’efficacia
- C2 – livello di padronanza
Per esempio, se dopo il livello A1 si prosegue frequentando un corso A2, avremo le competenze necessarie per parlare usando un linguaggio personale, familiare e lavorativo di livello elementare; saremo altresì in grado di comprendere i punti basilari di un discorso fatto in modo semplice e chiaro nonché capire brevi testi su argomenti semplici e familiari.
Chiaramente, andando avanti e “scalando” livelli l’autonomia linguistica sarà sempre maggiore; quello B2 è per esempio un ottimo livello di conoscenza; chi arriva al C2 può asserire tranquillamente di padroneggiare l’inglese a livello di un madrelingua. Un livello linguistico A1 comporta, mediamente, 100 ore di corso (lezione+studio), mentre un livello C2 richiede di norma un monte ore pari a 1.200 (lezione+studio).
La conoscenza della lingua inglese nelle Marche
Com’è noto, l’Italia non brilla nelle classifiche internazionali relative alla conoscenza della lingua inglese; su 111 Paesi si trova infatti al 34esimo posto (rapporto EF EPI, English Proficiency Index); ai vertici delle classifiche vi sono soprattutto gli Stati del Nord Europa.
Per quanto riguarda la situazione interna italiana, la regione più virtuosa è il Veneto, mentre la regione Marche, considerando che Piemonte e Val d’Aosta sono considerati come entità unica, si trova al nono posto della classifica; per quanto riguarda le città marchigiane, invece, nei primi 27 posti della classifica nessuna di esse compare.