MONTALTO MARCHE – Dopo le dichiarazioni del sindaco Guido Mastrosanti rilasciate al Corriere Adriatico sul caos mediatico suscitato dalle rivelazioni filmate all’interno della casa famiglia “Sergiacomi”, arriva la replica di Antonella Flati, raccolta da Prima Pagina Online. La presidente di “Pronto Soccorso Famiglie” si dice indignata dalle parole del sindaco di Montalto “ogni cosa è stata ripresa e già visibile su you-tube, per cui nessun inganno o distorsione della realtà, tutto è vero. E Intendo controbattere punto per punto alle affermazioni del sindaco”.
LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO AL CORRIERE ADRIATICO DI OGGI – “Non è vero nulla, e i responsabili della struttura, stanno valutando la denuncia alla magistratura per diffamazione. Ci sono almeno 4 bagni nuovi, e col telefonino è stato ripreso solo uno dei gabinetti che funge da sgabuzzino! E se davvero la casa famiglia Sergiacomi fosse stata in così precarie condizioni, non si capisce per quale motivo, pochi giorni fa i servizi sociali, si sono complimentati per la cura della struttura. Comunque sono a disposizione della Procura di Ascoli Piceno e per quel momento spiegherò le mie motivazioni riguardo questa vicenda”.
LA REPLICA DI ANONELLA FLATI – “Lui sostiene che quel bagnetto era ad uso sgabuzzino, bene, nemmeno uno sgabuzzino è normale che sia in quelle condizioni, ancorpiù in una struttura dove sono presenti bambini, e inoltre non era affatto uno sgabuzzino e veniva utilizzato ad uso bagno, infatti è attiguo alle camere dei bambini. Il sindaco inoltre, lascia intendere nella sua dichiarazione, che le motivazioni della denuncia, ad opera di una madre che alloggiava nella alla struttura, celino chissà quali altre motivazioni. Resto nuovamente senza parole da tali dichiarazioni! Quali sarebbero queste altre motivazioni, che spingono una madre in condizioni di fragilità e disagio, a compiere questo gesto estremo di verità? E quale sarebbe poi il fine, considerato che la donna in questione non può nemmeno farsi vedere in giro sull’ onda del caos mediatico ? Signor sindaco, questa donna che lei taccia di chissà quali azioni, col suo gesto di coraggio e denuncia oggi ha salvato anche altre mamme e bambini da quella struttura fatiscente! Ed avverto a tele proposito, che nel frattempo sono venuta a conoscenza che per molti dei bambini ospitati in quella struttura, i servizi sociali di Ancona stanno inviando in queste ore al tribunale dei minori richieste urgenti di trasferimento in altre strutture.
DOMANDE SENZA RISPOSTA – Antonella Flati rivolge al sindaco le sue di domande e incalza: “Se verranno acclarate le irregolarità che oggi emergerebbero dalle immagini che sono state diffuse, le chiedo: i servizi sociali erano a conoscenza delle condizioni generali della comunità Dina Sergiacomi? Se no, come si è giunti ad inviare dei bambini all’interno di quella casa ? Sono stati effettuati i necessari controlli da parte dei servizi del territorio ? Se sì, da chi sono stati effettuati? Esistono delle relazioni che attestano la regolarità delle attrezzature e l’osservanza della normativa ? Chi le avrebbe firmate? Tutte queste domande troveranno una risposta. Il timore che il business delle case famiglia, e i forti interessi che suscita, abbiano impedito o ritardato la verifica di ciò che oggi emergerebbe da quella struttura, è forte e condiviso da molti. E comunico inoltre con soddisfazione che è già stata presentata una interrogazione parlamentare su iniziativa del Partito dei radicali e del Pdl della Regione Marche”.