Lavoro e richieste, continuano a crescere le prevesioni mensili di assunzioni. Cresce anche il mismatch tra domanda e offerta.
Lavoro, 386mila assunzioni previste dalle imprese a febbraio
Sono 386mila le assunzioni previste dalle imprese per questo mese di febbraio. Ben 1,2 milioni quelle per il trimestre febbraio-aprile 2023. Un dato che descrive +68mila rispetto a febbraio 2022 e +175mila con riferimento all’intero trimestre. La dinamica positiva della domanda di lavoro delle imprese in questi primi mesi dell’anno si conferma anche confrontando i livelli pre-Covid di febbraio 2019- Rispetto a questi si evidenzia una crescita del 15,6%, pari a +52mila assunzioni. Continua a crescere anche il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che riguarda il 46,2% dei profili ricercati. Un valore superiore di circa 6 punti percentuali rispetto al 2022. A condivire i dati è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal.
Sono 132mila le assunzioni programmate nel mese dall’industria. A creare maggiori opportunità di lavoro, accanto alle costruzioni con 48mila lavoratori ricercati, sono per il manifatturiero alcune delle filiere distintive del Made in Italy. In testa la meccatronica con 22mila assunzioni. Segue la metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo con 18mila, l’alimentare con 10mila e dalle industrie tessili, abbigliamento e calzature. La filiera del turismo si conferma traino della domanda di lavoro con 56mila ingressi. Consistente anche l’apporto del commercio e dei servizi alle persone, rispettivamente con 52mila e 42mila ingressi.
Laureati cercasi
Continua a crescere nel 2022 la domanda di personale laureato da parte delle imprese ma quasi in un caso su due la ricerca risulta particolarmente difficile. Profili difficili da trovare che richiede alle imprese una ricerca che può impegnare anche tra i 4 e 5 mesi. La difficoltà di trovare laureati da parte delle imprese è persino superiore al già elevato dato medio riferito a tutte le entrate programmate. Infatti, a fronte di una crescita significativa delle entrate previste nel 2022, il mismatch ha superato la quota del 40% delle entrate complessive. Ben oltre gli 8 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno e 14 punti percentuali in più rispetto al 2019.