Grande successo del convegno dedicato alla crisi climatica organizzato dal Consorzio di bonifica delle Marche per le scuole pesaresi. Oltre 300 studenti provenienti dal Liceo Scientifico, dal Bramante Genga e dall’Istituto Agrario hanno assistito alla conferenza del climatologo Massimiliano Fazzini.
Crisi climatica: il convegno a Pesaro
Con tanto di grafici, tabelle e filmati, Massimiliano Fazzini ha spiegato ai ragazzi i cambiamenti climatici che stanno coinvolgendo l’intero globo. Con un focus particolare sull’Europa e il Mediterraneo, che subiscono più di altri gli effetti di questi mutamenti. Utilizzando un approccio rigorosamente scientifico, il climatologo ha illustrato i dati sull’aumento delle temperature medie registrate negli ultimi 100 anni, sia a livello globale che in Italia. Evidenziando come l’anomalia sia nel fatto che gli incrementi si stiano verificando in tempi relativamente brevi.
Altro approfondimento è stato dedicato alle precipitazioni e alla sempre più cronica carenza di acqua dolce, divenuto il problema più complesso e urgente da affrontare. Senza fare catastrofismi né allarmismi, il climatologo ha rassicurato i ragazzi in sala, proponendo anche le strategie di adattamento che è possibile adottare per contenere i rischi legati ai cambiamenti climatici.
Sulla stessa linea il presidente del Consorzio di bonifica, avvocato Claudio Netti, che ha sottolineato come sia possibile contenere tali rischi. In primis promuovendo la legge contro il consumo di suolo (ferma da anni in Parlamento), per evitare che il cemento continui ad impermeabilizzare terreno fertile. Favorendo così le esondazioni. Inoltre ha evidenziato come interventi di manutenzione sui corsi d’acqua fatti a regola d’arte abbiano permesso di salvare territori a rischio, nonostante le ultime precipitazioni straordinarie.
I meteo reporter
Ma la vera novità Netti l’ha lanciata quando ha annunciato di voler creare, in collaborazione con la Protezione civile, i “Meteo reporter”. Il presidente del Consorzio ha infatti previsto di istruire nuove figure che svolgano il ruolo di “sentinelle meteorologiche”. “Persone in carne e ossa formate e accreditate – ha spiegato Netti – che, attraverso delle “App” appositamente create, osservino con i propri occhi ciò che accade sul territorio. E poi trasmettano informazioni sulle condizioni meteo in tempo reale, così da allertare immediatamente la popolazione. Perchè l’occhio umano è più efficiente di molti rilevatori elettronici”.
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