Asur Marche soppressa, nascono ufficialmente le le Aziende Sanitarie Territoriali (AST) di Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno.
Asur Marche soppressa, nascono le AST
Con la Legge Regionale 8 agosto 2022 n. 19 “
Organizzazione del Servizio Sanitario Regionale“, alla data del
31 dicembre 2022 l’Azienda Sanitaria Unica Regionale (ASUR) è
soppressa. Dal 1 gennaio 2023 sono costituite e divengono operative le
Aziende Sanitarie Territoriali (AST) di Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata, Fermo ed Ascoli Piceno. Tali Aziende sono dotate di personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale. Esercitano la propria autonomia organizzativa mediante l’atto aziendale. Assicurano le prestazioni incluse nei livelli essenziali di assistenza (LEA) e l’equo accesso ai servizi e alle funzioni di tipo sanitario, sociale e di elevata integrazione socio-sanitaria organizzate nel territorio.
L’azienda ospedaliera
“Ospedali Riuniti Marche Nord” è così incorporata nell AST Pesaro Urbino che subentra a tutti gli effetti nell’attività e nei rapporti giuridici attivi e passivi. I contenuti del sito ufficiale continueranno ad essere validi fino all’attivazione dei nuovi siti delle Aziende Sanitarie Territoriali (AST). La dicitura ancora presente di “Area Vasta” va letta come “AST”.
Pertanto la dicitura “Area Vasta” o “AV” o “ASUR” resta intesa come archivio repertoriale.
I nuovi organi delle Aziende sanitarie territoriali sono: il Direttore generale, il Collegio di direzione e il Collegio sindacale. Il Direttore Generale è coadiuvato nell’esercizio delle proprie funzioni dal Direttore Amministrativo, Direttore Sanitario e dal Direttore Socio-Sanitario.
Cinque nuove AST nelle Marche
L’assessore alla Sanità della Regione Marche Filippo Saltamartini il mese scorso alla presentazione dell’iniziativa era molto soddisfatto. “Era nostro obiettivo restituire alla cittadinanza una sanità di prossimità per ridurre liste di attesa e inefficienze. Questa riforma ha un carattere epocale. Le Marche erano la sola regione in Italia ad avere un’unica Azienda Sanitaria. La pandemia ha evidenziato come una sanità centralizzata possa andare a detrimento della popolazione, in particolare quella residente nelle aree interne. Soprattutto nell’erogazione dei servizi: vedi il sovraffollamento dei pronto soccorso e le lunghe liste di attesa. Riportare e rapportare i servizi al territorio. E’ in questa direzione che vanno anche gli ospedali territoriali che, come nel caso di Pesaro e Urbino, sostituiscono gli ospedali unici”.