Il signor Gervasio mi chiede una scatola di Sterminol per il suo raffreddore con tosse. Va da sé che dovrei prescrivergli anche un gastroprotettore, perché si sa: quando prendi l’antibiotico… Allo Scacciaflu e alle vitamine, invece, ha già provveduto lui. Comprando su Amazon.
La richiesta del signor Gervasio si presenta con quell’aria di apodittica incontestabilità, propria delle evidenze sperimentate. In realtà come medico avrei da dire la mia, ma non è semplice. Del resto, conosco bene il percorso epistemologico che il signor Gervasio ha seguito per giungere al suo edificio di certezze, e lo rispetto. E’ lo stesso che ho seguito io per acquistare la mia motozappa.
Googlare per sapere
Funziona così.
Ti avvicini ad un articolo del quale non sai nulla. Potresti chiedere a chi ne sa di più, ma non vuoi rinunciare al piacere della ricerca (abbiamo tutti uno spirito da esploratori nel DNA). Quindi, leggiucchi qualcosa su una rivista, googli qua e là, e metti giù una prima impalcatura del futuro sapere. A questo punto esamini dei modelli, confronti i commenti degli altri, ma non basta. Ti mancano ancora quei marcatori nascosti che tradiscono le qualità autentiche di un oggetto. Sicché ti metti a studiare gli aggettivi e le espressioni che sono stati usati per descrivere tale oggetto, cercando di carpire, dalle sfumature filologiche, quella rivelazione esoterica che ne disvela l’essenza ultima (abbiamo tutti una perspicacia da investigatori nel DNA).
Però ancora non ci sei.
Permangono dei buchi, di informazioni e di relazioni, per far sì che quella massa di dati diventi un tutto coerente, logico ed armonioso. A colmare i collegamenti provvede il pensiero analogico (se in altre situazioni è così, sarà così anche ora). Mentre le informazioni mancanti vengono supplite dal pensiero magico (se desidero che sia così, magari è davvero così).
La nuova gnosis: l’approccio Amazon alla conoscenza
Siamo alla conclusione: la nuova gnosis, l’approccio Amazon alla conoscenza, ha compiuto il miracolo. Dell’oggetto hai adesso un’opinione precisa e, in certo modo, affidabile, perchè è anche bella (nel mondo del pensiero magico le opinioni hanno un’estetica).
Ora puoi finalmente acquistare.
Per scrupolo professionale dovrei dire al sig. Gervasio che, sebbene io ammiri il suo talento euristico, esistono alcune significative differenze tra le medicine e la motozappa. Infatti, sulle motozappe non si pubblicano riviste, organizzano congressi, conducono studi, addomesticano statistiche. Delle motozappe non si interessano colossi economici, accademie, comunicatori, giornalisti, lobbysti, corruttori e corrompibili vari. Questo po’ po’ di interferenze insidia il potere cognitivo del pensiero magico e del talento fai-da-te poiché, non solo quello che leggiucchi e googli può essere parzialmente falso, ma in quei commenti che sembrano casuali e sinceri si può nascondere l’amo.
Per cui dirò al sig. Gervasio quello che penso, sapendo che dovrò faticare parecchio, perché tutto mi rema contro.
Tanto per cominciare, io sono uno del mestiere e perciò poco credibile. Ma non è colpa del sig. Gervasio se, da molti anni e in molti settori, gli esperti suscitano sospetto. Tanti sono in palese conflitto d’interesse, altri, più lealmente, si fanno proprio pagare mentre altri ancora, se hanno un’opinione controcorrente, non li invita nessuno.
Ma non è solo questo.
Va montando, in tutti noi, una voglia di autodecisionismo, alimentato dalla scolarizzazione, dalla facilità di accesso ai dati e dalla riluttanza a fidarsi ed affidarsi. Poiché non c’è il tempo di costruire un rapporto di fiducia con chicchessia. Per tale motivo, è molto apprezzato il parere di colui che riteniamo a noi vicino, dal momento che, conoscendolo, pensiamo di possedere i filtri per vagliarne il messaggio.
Io, che sono uno sportivo, accetto di venire dopo il farmacista, il barbiere, il cugino ed il vicino d’ombrellone. Guai offendersi per queste cose.
Però l’aspetto più importante di questa faccenda è che, in alcuni settori, si è sedimentata una quantità enorme di conoscenze per cui, quella che sembra a prima vista una comprensione a portata di mano, non lo è. E non si sospetta nemmeno che il contenuto di dati, sperimentazione, esperienza, errori e ragionamenti che richiede una terapia medica personalizzata sfiori quello che occorre per attrezzare un’astronave.
Per questo devo essere cauto nel contestare la piramide di convinzioni del signor Gervaso. Perché lui è certo di essere guarito dal suo raffreddore grazie ad una buona cura, mentre io ritengo che egli sia semplicemente sopravvissuto ad un tentativo maldestro di autoavvelenamento.
A proposito: volete sapere della mia motozappa? Beh, ho scoperto che quel modello l’aveva anche il negoziante dal quale mi servo di solito, gli ho chiesto consiglio, e l’ho comprato da lui, pagando qualcosa di più.
No, non è una critica al pensiero magico e nemmeno vuol dire che mi sia fidato. Diciamo che conosco il suo indirizzo e, nel caso, saprei dove andarlo a cercare…
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