A Pesaro si torna a danzare con la nuova stagione organizzata da Comune e Amat con il contributo di Regione Marche e Mic. Danza 22.23 ha in cartellone cinque spettacoli, di cui quattro in prima ed esclusiva regionale, distribuiti da novembre a marzo prossimi.
Danza 22.23 a Pesaro
20 novembre
L’inaugurazione della stagione è con Saburo Teshigawara, vero e proprio “Mito della Scena”. Teshigawara è uno “sciamano” della visione, un artista dello spazio, del movimento e della luce. Arriva a Pesaro con Tristan and Isolde, spettacolo nel quale trasforma l’opera di Richard Wagner, su un amore irrealizzabile e le sue tragiche conseguenze, in un movimento unico per solo due interpreti: lui e la fedele partner di lunga data, Rihoko Sato.
3 dicembre
Va in scena Patria, con sette straordinari danzatori e le musiche di Herbert, Vivaldi, Paganini, Beethoven, Bach e Haydn. Lo spettacolo è una ripresa di Anticorpi del 2013 ed è la terza tappa del progetto Sudvirus 2013-2017. Quattro anni separano le due date: quella della prima assoluta e quella della nuova versione. Quattro anni necessari al coreografo Roberto Zappalà per operare una rilettura interna della sua creazione. Zappalà cambia il titolo per dare peso e rilevanza a quelle situazioni scenico-coreografiche già presenti, e “rileggere” il concetto di Patria alla luce della situazione attuale.
18 gennaio
E’ la volta di Beat Forward, lavoro che segna la collaborazione tra Igor x Moreno e Collettivo Mine. Questa nuova creazione nasce dalla rielaborazione di Beat, solo creato da Igor Urzelai e Moreno Solinas nel 2019. Beat Forward è uno spettacolo inedito in cui la coreografia originale viene reinventata e moltiplicata nei corpi di Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis e Silvia Sisto. Cavalcando una colonna sonora di musica techno, si compie una celebrazione del piacere di ballare su una pulsazione. Lasciando che l’energia aumenti di intensità e che le sensazioni, condivise tra performer e pubblico, si trasformino.
2 marzo
La storia vera dell’artista transgender che ispirò il film The Danish Girl si esprime nella nuova creazione Lili Elbe Show, commissionata dal 46° Cantiere Internazionale d’Arte a Sasha Riva e Simone Repele. Protagonisti sul palcoscenico insieme alla stella mondiale Silvia Azzoni, a Yumi Aizawa e a Jamal Callender. Lo spettacolo racconta la storia del pittore paesaggista Einar Wegener e della moglie, la ritrattista Gerda Wegener. Un viaggio di trasfigurazione e di metamorfosi narrato da un ironico mattatore/narratore che snocciola passo dopo passo quna vicenda incredibile. Interpretata attraverso la magica lente della danza.
31 marzo
Conclude la stagione Storie, suite di danze poetiche per sei danzatori firmate per Aterballetto da due coreografi “cresciuti” al suo interno. Ma oggi apprezzati internazionalmente: Diego Tortelli, coreografo residente della compagnia, attivo tra Italia e Germania, e Philippe Kratz. Due visioni d’autore differenti legate in questo spettacolo dal comune denominatore della composizione coreografica intorno al tema del distanziamento. Tra abbracci mancati e desiderio di recupero di empatia.
Preludio di Diego Tortelli, in apertura di serata, è una lettera d’amore al corpo per cinque danzatori sulla voce inconfondibile di Nick Cave. Una voce straordinaria che ha la capacità di avvolgere lo spettatore. L’atmosfera cambia con O di Philippe Kratz. Un duetto in cui due corpi-automi obbligano a interrogarsi su come potrebbe mutare il senso del contatto fisico in futuro. Interrogativo che si sviluppa sulla musica elettronica di Mark Pritchard e The Field.
Leggi anche Gomorra: perchè ci piace ancora così tanto questa serie?