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Il Ministro dell’Economia, dati alla mano, ha comunicato che il “sistema superbonus 110%” ha già sforato di 37,8 miliardi lo stanziamento messo a bilancio per il 2023-26. Di conseguenza, dal 2023 l’agevolazione scenderà dal 110% al 90%. I partiti di opposizione contestano il provvedimento, sia a livello nazionale che locale. Riportiamo in versione integrale le note diffuse dall’onorevole Augusto Curti, dalla Federazione provinciale PD di Ancona e dal Gruppo consiliare 5 Stelle di Macerata.

Superbonus 110%: l’intervento dell’on. Curti (PD)

“Il Governo – scrive Augusto Curti in una nota diffusa alla stampa – nei giorni scorsi, ha avviato la revisione dello strumento del Superbonus 110%. Nel prendere atto di questa scelta, ci auguriamo che l’esecutivo voglia tenere conto della specifica situazione emergenziale in cui versano, nelle Marche, i Comuni del Cratere sismico. E quelli interessati dall’ultima disastrosa alluvione. Si tratta di aree nelle quali la vita dei cittadini e l’operatività delle Imprese, risultano pesantemente penalizzati dagli effetti degli eventi calamitosi.

In questi Territori dunque, mantenere inalterata l’intensità del Superbonus, rappresenta il livello minimo di risposta che ci attendiamo.

L’azione del Governo, al momento, non può concretizzarsi in un cambio delle regole, attraverso il quale si finirebbe soltanto per impoverire la misura. Partendo dai territori terremotati e alluvionati, al contrario, occorre risolvere immediatamente il gravissimo problema della carenza di liquidità. Fattore che sta paralizzando il ciclo della cessione del credito.

E’ necessario sbloccare le posizioni incagliate, sterilizzando qualsiasi tentativo di alimentare la perversa dinamica speculativa. Dinamica che abusa dello stato di necessità in cui versano imprese e proprietari degli immobili. Pensiamo all’enorme incognita che grava sui cantieri avviati. Qui le aziende, già appesantite dall’incremento dei costi, non hanno le risorse per chiudere i lavori. L’effetto a catena, devastante, mette a rischio la sopravvivenza delle Attività e con essa il futuro dei lavoratori, impattando sulle finanze delle famiglie.

Nelle Aree del Cratere sismico e dell’alluvione, in particolare, occorre favorire un accordo con Cassa Depositi e Prestiti. Facendo leva sulla capienza fiscale dell’Istituto, infatti, i crediti maturati potranno essere efficacemente assorbiti. Garantendo la conclusione del processo di ricostruzione. Su questi temi il mio impegno, in  Parlamento, sarà massimale”.

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Il sistema superbonus 110% ha già sforato di 37,8 miliardi lo stanziamento messo a bilancio per il 2023-26

Superbonus: l’intervento della Federazione prov.le PD di Ancona

“L’intervento a gamba tesa del Governo Meloni – scrive il segretario di Federazione Jacopo Francesco Falàsu una misura migliorabile ma importante come il superbonus rischia di affondare l’intero comparto dell’edilizia. I continui cambi di norma in corsa stanno generando confusione e smarrimento. L’abbassamento del beneficio fiscale penalizza committenti, progettisti, imprese e crea un clima di ulteriore incertezza. 

Soprattutto, sarebbe necessario sbloccare rapidamente i crediti presso le banche, mentre il decreto va nella direzione opposta. Le scosse telluriche di questi giorni e la crisi ambientale ed energetica che stiamo vivendo indicano con chiarezza nell’adeguamento sismico e nell’efficientamento energetico la strada da percorrere. Il governo sta andando nella direzione opposta e contraria agli interessi di cittadini e imprese”.

Superbonus: l’intervento del Gruppo consiliare M5S di Macerata

“Crediamo sia importante chiarire alcuni aspetti del Superbonus 110% che la disinformazione, anche istituzionale, disegna in maniera fuorviante rispetto alla realtà dei fatti. La gran parte delle famiglie italiane ha una casa di proprietà ma un’alta percentuale di queste ha acceso un mutuo a lunga scadenza per acquistarla. Non avendo quindi liquidità disponibile, le famiglie hanno usufruito del superbonus 110% che, tolte le competenze bancarie, ha permesso loro di fare i lavori “quasi” gratis (la maggioranza ha aggiunto piccole cifre per i lavori).

Portandolo al 90% si otterrà il risultato di farlo crollare e di mettere in enorme difficoltà il comparto edilizio. Che infatti sta chiedendo al Governo un incontro specifico. Le famiglie “monocasa” non potranno sicuramente permettersi di pagare il 20% della spesa totale (standoci anche il 10% di trattenuta della banca) e rinunceranno ai lavori. Diventerà così, grazie alla scelta del Governo, una soluzione per i ricchi.

Lo stesso “Sole 24 ore” ha evidenziato che almeno il 30% dell’extragettito del primo semestre 2022 è stato possibile grazie alla maggiore Iva ed al maggiore Irpef versati grazie al superbonus 110%. Appare ormai evidente a tutti gli economisti che la crescita del Pil del 6,5% sia stata generata quasi esclusivamente dal superbonus. Il centro-destra ha spesso definito il superbonus “la più grande truffa della storia” o anche la misura “più costosa della storia” e la rappresentazione è davvero triste, nei contenuti e nei numeri.

Il ritorno economico della misura è stato ampiamente certificato dallo studio indipendente di Nomisma.

Che recita: “Il 110% genera un valore economico di 124,8 miliardi di euro sull’economia nazionale, a fronte dei 38,7 investiti.  Di questi, 56,1 miliardi di effetto diretto, 25,3 di effetto indiretto e 43,4 per l’indotto”.  Si sono creati centinaia di migliaia di posti di lavoro e le casse dello Stato hanno risparmiato per minor cassa integrazione e disoccupazione.

I dati forniti dall’Agenzia delle Entrate hanno poi confermato la bontà del sistema di controlli che sottende il meccanismo del 110%. Concedendo una percentuale irrisoria alle truffe.  Il superbonus ha certamente il pregio di garantire la possibilità a tutti, anche a chi non ha un reddito adeguato, di eseguire interventi di riqualificazione energetica di sicurezza sismica del proprio immobile, ma non è, in prima istanza, una misura sociale: serve per sprecare meno energia in un periodo nel quale sembriamo aver dimenticato la centralità della transizione ecologica. Siamo certi che se manterranno la volontà di abbassare la percentuale di agevolazione dovranno presto tornare sui loro passi per il crollo delle commesse edilizie”.

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