Da settimane ci stiamo occupando della situazione di estremo disagio in cui si ritrovano i dipendenti dell’Area Vasta 5. Lo stiamo facendo, in particolare, seguendo ogni iniziativa sindacale in atto. Questa volta riportiamo gli interventi dell’ex assessore e vice presidente della Regione Marche Anna Casini e del neo consigliere regionale Monica Acciarri. La prima consigliere del Partito Democratico, la seconda della Lega.
Area Vasta 5: l’intervento di Anna Casini
Sanità: il Piceno sedotto e abbandonato dalla destra!
In molti hanno creduto che la destra al governo della Regione avrebbe risolto, come promesso in ogni campagna elettorale, tutte le criticità della sanità. Purtroppo oggi è evidente a tutti che le condizioni di operatori e pazienti sono peggiorate. Tanto da scatenare la mobilitazione di tutti i sindacati dell’Area Vasta 5 che da febbraio ogni giorno lottano per vedere garantiti i loro diritti. E quelli dei cittadini.
Fondi non assegnati, ferie non godute, lavoro straordinario imposto senza retribuzione sono solo alcune delle problematiche che i dipendenti dell’AV5 vivono ogni giorno. Però la cosa più grave è che le promesse siano state credute da tanti, fino al giorno delle elezioni politiche. E per mesi tutto sembrava possibile e risolvibile. Dal giorno successivo alle elezioni, esattamente un mese fa, la Regione Marche e l’ASUR hanno interrotto la trattativa con i lavoratori e sembra che addirittura non vogliano rispettare l’accordo sottoscritto a febbraio.
Per capire il futuro dell’accordo ho presentato insieme al gruppo consiliare PD un’interrogazione in Regione. È assurdo inoltre che i lavoratori della sanità si debbano rivolgere al Prefetto perché non hanno interlocutori nell’amministrazione. È l’evidenza del fallimento e della poca credibilità della classe politica regionale (compresi coloro che sono scappati dalla giunta). Tutto ciò si ripercuote purtroppo anche sui servizi ai cittadini.
Area Vasta 5: l’intervento di Monica Acciarri
Per la legge del contrappasso Anna Casini costretta suo malgrado ad occuparsi della sanità del Piceno incurante del boomerang.
L’unica spiegazione a quanto asserisce Anna Casini (PD), ex assessore e vice presidente della giunta regionale Ceriscioli (ora all’opposizione), quando scrive “Sanità il Piceno sedotto e abbandonato dalla destra” è che sia in preda agli effetti della legge del contrappasso.
Insomma, per dirla col Padre Dante, chi non si è minimamente preoccupato dei guai causati alla sanità del Piceno quando amministrava ora è costretto ad occuparsene ma senza ricordare di aver causato lei medesima il danno. Infatti dopo aver emanato la Legge Regionale n. 8 del 21/3/2017, che modificava la n. 13 del 20/6/2013, e all’art 8 si occupava di come risolvere il Superamento delle disparità di trattamento economico soprattutto nel Piceno, non ha applicato quanto quella legge diceva.
Nel territorio dell’Area Vasta 5 infatti ogni dipendente (sono 2.150) percepisce 700 euro in meno rispetto ai colleghi del resto della Regione Marche.
Cosa doveva fare l’angustiata salvatrice degli oppressi Anna Casini? Semplice, avrebbe dovuto operare nei famosi 30 giorni previsti dalla sua Legge Regionale del 2017. “La Giunta Regionale entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore di questa legge, adotta, con riferimento agli enti del Servizio Sanitario Regionale, linee di indirizzo finalizzate a superare le disparità relative al trattamento economico accessorio per il personale...”.
Ma quali 30 giorni, ma neppure in 3 anni, dal 2017 al 2020! L’attuale consigliere regionale di opposizione Anna Casini (PD), allora vice presidente della Regione Marche, non ha fatto nulla per gli “amatissimi” dipendenti della sanità del Piceno.
Ora è angustiata dalla situazione di stallo sindacale con i vertici dell’Asur regionale.
Non dice però che la Giunta Acquaroli ha già concesso (e reso strutturali) ad agosto di quest’anno 266mila euro di integrazione del fondo. E si stava ancora trattando per arrivare a circa 800mila di euro, che pure diverrebbero strutturali per l’Area vasta 5.
C’è stato solo un tavolo sindacale per il quale la convocazione non è stata reiterata. E solo perché – essendo caduto il governo – il ministero della salute non ha ancora formalizzato il riparto del fondo sanitario alla regioni. Solo con questo atto infatti sarà possibile completare la “svolta storica” operata dalla Regione per i lavoratori della sanità picena.
Ora l’azione di stato di agitazione in mano al Prefetto di Ascoli Piceno assicurerà in breve tempo la riapertura della trattativa. Quella stessa trattativa che l’assessore alla sanità della giunta regionale della quale Anna Casini era vice presidente, niente meno che il presidente Ceriscioli, non l’aveva attivata. Perché Anna Casini, la “smemorata” del Piceno non chiede al suo Presidente-Assessore e non chiede a se stessa come mai in tre anni questa disparità di trattamento non è stata annullata? Effetto boomerang.
Leggi anche Area Vasta 5: stato di agitazione del personale confermato