La giunta della Regione Abruzzo ha dirottato i fondi destinati alla realizzazione del ponte sul Tronto ad altro capitolo. Questa decisione sorprende, e non poco, poichè si tratta di un’opera attesa da tempo. Un’opera che presa in sè collegherebbe in maniera “dolce” due regioni vicine, le Marche e l’Abruzzo. Ma che in una visione più ampia rientrerebbe nella Ciclovia Adriatica, infrastruttura che collega l’Italia dal Veneto alla Puglia.
La Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) Macerata e Fermo interviene nel dibattito con un costruttivo contributo di riflessioni e proposte.
Il ponte sul fiume Tronto
“È una pessima notizia – scrive la Fiab Macerata e Fermo – la cancellazione del finanziamento per realizzare il ponte ciclopedonale sul fiume Tronto. Anche perché non è facile prevedere se e quando saranno trovati altri fondi per un’opera fondamentale sia per le Marche che per l’Abruzzo. Il cicloturismo crea lavoro, è dappertutto in forte sviluppo e i nostri territori rischiano di rimanere indietro in un mercato molto competitivo. In regioni caratterizzate da numerosi corsi d’acqua che scendono ‘a pettine’ verso il mare, non è possibile rinunciare a ponti in grado di convogliare i flussi cicloturistici. Non solo tra nord e sud ma soprattutto verso un entroterra penalizzato anche dalla scarsità delle infrastrutture”.
Il ponte sul Tronto e la Ciclovia Adriatica
Il ponte sul Tronto rientra nella Ciclovia Adriatica, una importante infrastruttura turistica nazionale. Fondamentale. E’ un percorso che sta congiungendo l’Italia dal Veneto alla Puglia. “Ed è uno snodo essenziale – prosegue la Fiab – per molto altro. Per una fitta rete di strade secondarie, anche bianche o per lo smistamento verso strutture ricettive e aziende enogastronomiche. Inoltre è importante per chi, come gli accompagnatori ciclistici, mette i turisti in condizione di godere il meglio di due regioni fortunatamente ancora a misura d’uomo. Il mancato completamento di questa infrastruttura significherebbe restare fuori da un mercato internazionale in crescita esponenziale in tutta Europa, quello del Cicloturismo”.
Una soluzione tampone
Non si può rimanere in sospeso, in attesa di un ponte che non c’è e non ci sarà chissà per quanto tempo. Per questo la FIAB, che ha avuto un ruolo determinante nella nascita della Ciclovia adriatica, chiede che si realizzi comunque un collegamento ciclabile. Dando valore al percorso ciclabile esistente a lato della sede stradale della SS16 lungo il nuovo ponte sul Tronto. E chiede che si creino i collegamenti alle ciclabili già esistenti a nord e a sud del fiume, ponendo la massima attenzione ad una continuità dei percorsi. Tutto questo per dare comunque una opportunità di attraversamento a chi percorre la Ciclovia Adriatica tra le Marche e l’Abruzzo. Si tratta di una “soluzione tampone”, comunque valida per la sicurezza stradale in un settore strategico come la mobilità sostenibile.
I ponti sui fiumi delle Marche
Il problema del ponte suo fiume Tronto, sottolinea la Fiab, è però generalizzabile lungo tutta la costa marchigiana. Perchè ovunque iniziative, progetti e cantieri stanno incontrando ritardi enormi. Passaggi su fiumi come quelli su Ete vivo, Chienti e Cesano sono di estrema complessità e pur avendo tutti i finanziamenti necessari gli anni trascorrono senza soluzioni. Ai ritardi delle fasi progettuali si sommano ulteriori ritardi in sede realizzativa.
“Le date di scadenza dei programmi di finanziamento si avvicinano – si legge nella nota – e, come accaduto quest’anno per il Tronto, arrivati alla scadenza le risorse scompaiono. Si tratta di una sconfitta per tutti”.
Le richieste della Fiab Macerata e Fermo
Dopo l’incontro svoltosi in Regione Marche nel maggio 2021 con tutte le sezioni FIAB marchigiane e dirigenti ed assessori regionali, è stato chiesto ai medesimi uffici regionali di poter approfondire la problematica specifica dell’attraversamento dei fiumi e torrenti lungo la Ciclovia Adriatica con nota dell’8 novembre successivo. E, in mancanza di riscontri, si è sollecitato ancora un incontro di chiarimento al riguardo lo scorso marzo.
La FIAB è tuttora in attesa di un riscontro o una convocazione. Nel frattempo conferma la massima collaborazione per poter seguire da vicino, con le tante sezioni locali presenti sul territorio costiero marchigiano, ogni singolo punto critico.
“Sarebbe opportuno – conclude l’associazione – creare un gruppo di lavoro specifico su questo tema con il coinvolgimento degli enti locali, dei portatori di interesse e degli uffici regionali. Il fine sarebbe quello di monitorare costantemente l’avanzamento di procedimenti e cantieri, altrimenti si rischia di perdere un’occasione importante per la regione e per l’intero movimento turistico nazionale”.
Foto di copertina: rendering del ponte sul Cesano.
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