Slow Food Marche condivide il bilancio finale della propria partecipazione alla 14esima edizione di Terra Madre. La manifestazione organizzata da Città di Torino, Slow Food e Regione Piemonte, è stata un successo di pubblico e di critica. In cinque giorni, l’evento ha registrato oltre 350.000 passaggi di visitatori. Un pubblico che ha accolto con entusiasmo la scelta di Parco Dora, oggetto di un processo di riqualificazione ancora in atto.
Slow Food Marche, un racconto vero di cibi e comunità
Quello di Terra Madre 2022 è un successo a cui le Marche hanno contribuito attivamente. “Per cinque giorni, a Terra Madre si è fatta politica: alimentare, economica, climatica, sociale” ha dichiarato la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini. La promozione delle Marche passa anche dalla tavola, con gusto. Lo stand delle Marche è stato organizzato dalla Regione Marche e da Linfa – Azienda Speciale Camera di Commercio delle Marche in collaborazione con Slow Food Marche. Quest’ultimo che rappresenta un movimento regionale con oltre 1.000 associati, 16 condotte, 12 comunità, 11 presidi, 8 cuochi dell’Alleanza e 21 orti in condotta. Erano presenti insieme a loro un buon numero di produttori che hanno testimoniato al meglio le realtà che le Marche custodiscono dal mare alla montagna.
Talk, degustazioni e divulgazioni
Nello spazio talk è andato in scena un ricco programma di interventi a tematiche. Si è parlato delle zone colpite dal sisma del 2016 e della situazione attuale testimoniata dalla Condotta dei Monti Sibillini e dalla Comunità di Favalanciata. Quest’ultima è stata ospitata anche nel forum centrale della prima giornata di Terra Madre per un forum internazionale sul “Fare Comunità” ed è stata coinvolta attivamente nella rete dei legumi Slow Beans. Si è parlato di cibo negli ecosistemi montani e marini e delle opportunità che questo può dare per coltivare una transizione ecologica con le Condotte Catria e Nerone, Ancona e Conero, Castelli di Jesi e Fabriano.
Immancabili le olive ascolane, l’Anice Verde di Castignano, ma anche il Mosciolo selvatico di Portonovo, la Cipolla rossa piatta di Pedaso e le degustazioni dei produttori presenti a rappresentare la regione. Grande partecipazione anche per le dimostrazioni dal vivo del Cuoco dell’Alleanza Daniele Citeroni, sold out la sua serata da Eataly Torino per un’Alleanza adriatica. Molto apprezzate le tematiche divulgate dalla nutrizionista Roberta Alleva e dai docenti Stefania Grando o da Antonio Attorre. Molto interessanti gli argomenti condivisi dall’Unione Montana Catria e Nerone, da ARCA e dall’Agenzia Marche Agricoltura e Pesca.
Bagaglio culturale ed educativo
L’esperienza acquisita in questa edizione post pandemia, rappresenta un prezioso bagaglio dal punto di vista culturale ed educativo. Esperienza utile e valida per la promozione attiva della nostra land of excellence, di biodiversità, presidi e comunità. “Ringrazio la Regione Marche e Linfa Azienda Speciale della Camera di Commercio – dichiara il Presidente di Slow Food Marche l’Avv. Vincenzo Maidani – che ci hanno consentito di partecipare a queto importante evento promuovendo un territorio ricco di produttori consapevoli e di comunità vive. Tutti i produttori e le persone che hanno proposto e partecipato ad eventi e degustazioni nello spazio di Slow Food Marche . Tutti i volontari che si sono spesi con passione, dedizione e serietà per la buona riuscita della manifestazione. Continueremo a promuovere il cibo buono, pulito e giusto che proviene dai nostri territori a fianco dei produttori che difendono ogni giorno il nostro futuro”.