Lady Oscar torna e lo fa con un film! Per i suoi 50 anni, è in arrivo un lungometraggio animato. Al momento non si hanno molti dettagli. In rete spopola già un primo teaser trailer e un poster.
Lady Oscar, torna con un lungometraggio per i 50 anni
Il manga scritto e disegnato da Riyoko Ikeda, torna in grande stile. Lo fa per celebrare i 50 anni dalla sua prima pubblicazione. Nello specifico è stato serializzato in Giappone dal 21 maggio 1972 al 23 dicembre 1973. Era presente sulla rivista Margaret di Shūeisha e raccolto in nove volumi tankōbon. In Italia è noto anche col titolo Le rose di Versaille e fu trasmesso nella prima volta il 1 marzo 1982 su Italia 1. Dal 1990, poi ha adottato il titolo di Una spada per Lady Oscar. Rispetto alla versione originale, in Italia fu nettamente adattata o censurata per renderla più adatta a degli spettatori bambini.
La trama è ispirata alla biografia Maria Antonietta – Una vita involontariamente eroica scritta da Stefan Zweig. Narra infatti la vita della regina Maria Antonietta dall’arrivo in Francia fino alla sua morte. A lei si affianca il personaggio immaginario Oscar François de Jarjayes, una donna cresciuta come un soldato. Quest’ultima stringe una profonda amicizia con la regina, ma aderirà al popolo nei tumulti antecedenti la Rivoluzione francese. Le vicende seguono i fatti storici della seconda metà del XVIII secolo. Protagoniste le donne che hanno vissuto alla reggia di Versailles, paragonate a rose nel titolo della serie.
Il manga
Il manga di Lady Oscar, Berusaiyu no bara (ベルサイユのばら), debuttò in Giappone il 21 maggio 1972. Diviso in 82 capitoli, usciti originariamente su Shukan Margaret della Shūeisha. Fu in seguito raccolto in nove volumi tankōbon di circa duecento pagine ciascuno. Dopo la conclusione della trama l’autrice disegnò La contessa dall’abito nero, una storia slegata dalle vicende principali che riprende gli stessi protagonisti. Questa storia fu pubblicata all’interno del decimo volume.
La colonna sonora
La colonna sonora dell’anime, un minuetto suonato ai balli di corte , fu affidata al compositore Kōji Makaino. La sigla di apertura si intitola Bara wa utsukushiku chiru (薔薇は美しく散る lett. “Le rose sfioriscono in modo splendido”). Quella di chiusura Ai no hikari to kage (愛の光と影 lett. “Luce e ombra dell’amore”), interpretate entrambe da Hiroko Suzuki. Queste sigle sono state pubblicate in un singolo contestualmente alla diffusione dell’anime, com’era di moda in quel periodo. In Italia celebra l’omonima sigla cantata da I Cavalieri del Re che accompagnava le immagini della sigla di apertura e di chiusura giapponese.