Come mai si parla così poco di sanità nei programmi elettorali di partiti e candidati in corsa per le elezioni del 25 settembre? E come mai tutti i problemi derivanti dalla mala-gestio dell’universo sanitario non sono al centro del dibattito politico? Eppure il diritto alla salute è un diritto fondamentale individuato come tale dalla Costituzione italiana. Uno di quelli che lo Stato dovrebbe tutelare per tutti i cittadini. E che dovrebbe anche garantire.
Elezioni, UGL Salute: poca sanità nei programmi dei partiti
“Tra gli operatori sanitari – scrive in una nota il segretario nazionale della Ugl Salute, Gianluca Giuliano – c’è una profonda preoccupazione. E’ mischiata a un senso di frustrazione per essere ancora una volta dei dimenticati. Non può esserci altra analisi attualmente del poco o nulla che, nei programmi dei partiti e dei candidati che si presentano alle prossime elezioni, è dedicato alla sanità. Questo non è assolutamente accettabile”.
“Chi si dedica all’assistenza e alla salute degli italiani – prosegue il sindacalista – è stanco di vedere la propria professionalità svilita, quasi annullata. Mancano medici negli ospedali e i pronto soccorso sono ormai trincee. Gli infermieri, i tecnici, gli oss e gli altri operatori, quelli che dallo scoppio della pandemia si sono spesi senza alcuna remora per il bene comune ricevendo in cambio solo parole. E rivendicano, a ragione, il diritto a vedere le proprie retribuzioni in linea con la media europea.
Invece oggi l’Italia è desolatamente tra le nazioni che occupano il fondo di una classifica che violenta dignità e professionalità.
Cosa propone oggi la politica per rifondare un SSN non in grado di rispondere più alle esigenze dei cittadini?
Chiediamo di dare certezze a chi oggi è impegnato in prima linea riconoscendo stipendi adeguati, rafforzando le garanzie contrattuali e puntando sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Perché, lo ribadiamo, bisogna lavorare per vivere e non si può essere abbandonati in balia di aggressioni fisiche e verbali mentre si svolge diligentemente il proprio compito.
Per tutte le categorie di operatori, nessuna esclusa, chiediamo di dare slancio alla formazione investendo risorse per qualificare sempre di più i professionisti. Per dotarli di conoscenze e strumenti di alto livello. Solo così si potrà pensare di rendere nuovamente attrattive le professioni sanitarie che invece troppi giovani ormai non considerano più, guardando al loro ingresso futuro nel mondo del lavoro. La Ugl Salute è pronta a fare la sua parte per restituire all’Italia una sanità migliore. Con le proprie idee e tenendo alta l’attenzione su quanto verrà proposto ed attuato. Con una certezza assoluta e non trattabile: il SSN andrà rifondato partendo dagli operatori sanitari” .
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