Ancona e pesca del territorio, brutte notizie per gli appassionati del Mosciolo Selvatico. Interrotte le forniture per la ristorazione e all’ingrosso.
Ancona, interrotta la fornitura di Mosciolo selvatico
La Cooperativa Pescatori di Portonovo, in accordo con Slow Food Ancona e Conero, interromperà dal 25 agosto la fornitura di Mosciolo selvatico di Portonovo. Le forniture non saranno più effettuate ai canali della ristorazione e dell’ingrosso. Continuerà invece la vendita al pubblico. La decisione è stata presa per salvaguardare il rinomato Presidio Slow Food. I suoi presupposti si basano sulla sostenibilità dell’attività di pesca che deve essere in sintonia con l’ambiente. E questa è compromessa.
Il Mosciolo selvatico è un mitile naturale che è soggetto a variazioni stagionali. Variazioni quantitative e qualitative. Risente principalmente delle condizioni climatiche che si mostrano sempre più critiche. Dalla temperatura media dell’acqua in continuo aumento alla quantità delle precipitazioni atmosferiche mai come quest’anno scarse.
Scarse quantità
La criticità in merito alla scarsa quantità di Mosciolo selvatico di Portonovo con le dimensioni minime per essere commercializzato era già stata evidenziata a maggio. All’inizio della stagione di pesca fu evidenziato il fatto che avrebbe potuto non concludersi a ottobre con la chiusura delle attività marittime. Non potendo assicurare le crescenti quantità richieste dai ristoranti e nell’ottica di salvaguardare la stagione di pesca 2023, si è deciso di limitarne la commercializzazione. Sarà permessa quella al dettaglio nei punti vendita della Cooperativa di Portonovo, Numana e Osimo.
Riduzione condizioni di rischio
Slow Food e la Cooperativa pescatori di Portonovo, sono consapevoli delle difficoltà che dovranno affrontare i ristoratori. Entrambe hanno preso tale decisione con il fine unico di ridurre le potenziali condizioni di rischio. Il tutto per garantire il futuro di un mitilo unico come il Mosciolo selvatico di Portonovo.
L’auspicio è che questo proposito venga accolto da chiunque svolge attività di pesca al fine di evitare conseguenze anche gravi in termini di biodiversità e di riduzione dell’abbondanza della specie. A maggiore e ulteriore tutela del Presidio Slow Food i pescatori della Cooperativa si impegnano a monitorarne costantemente lo stato. In caso come questo, interrompere l’attività di pesca prima del mese di ottobre previsto dal disciplinare.