La spiaggia di Lido di Fermo accoglierà 30.000 spettatori per il Jova Beach Party 2022, il 5 e il 6 agosto. Un evento che viene riproposto anche quest’anno, dopo quello del 2019 e dopo lo stop dovuto alla pandemia. Un evento che oggi come allora suscita le proteste delle associazioni ambientaliste locali.
Jova Beach Party: la protesta del Comitato TAG Costa Mare
“La data del 14 luglio – si legge nella nota del TAG Costa Mare – notoriamente famosa per essere la festa della repubblica francese, assumerà forse per molti un significato diverso. Perché finalmente un ente come l’ENPA (Ente Nazionale della Protezione Animale) ha tuonato contro il Progetto del “Jova Beach Party” inviando una lettera al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani. Asserendo che, a causa di questi concerti, ‘Ci sono animali che vedono distrutti i siti di riproduzione e sosta. Giovani uccelli e cuccioli selvatici che muoiono, privati delle cure parentali. Tagli di alberi e siepi, lavori nelle spiagge che compromettono l’ecosistema dunale. Il grande e fragoroso disturbo causato dalla musica ad alto volume”.
In tutta Italia in questi giorni si stanno levando voci contrarie o fortemente critiche verso il tour di Jovanotti. Anche il Comitato TAG Costa Mare si è mosso. Il 2 maggio ha inviato al Sindaco di Fermo e a tutti gli enti preposti al rilascio di autorizzazioni e permessi, una diffida per non far effettuare le due date marchigiane del Jova Beach Party 2022. Quelle del 5 e 6 agosto sulla spiaggia di Casabianca del Lido di Fermo. Diffida che, passata in sordina, è stata poi rinnovata anche alla componente tecnico-amministrativa comunale e infine depositata, l’8 luglio, tradotta sotto forma di esposto, anche alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.
Sì al Jova Beach Party, no alla location
“Nessuno è contro Jovanotti – spiega il Comitato Tag Costa Mare – e il suo lavoro di musicista. Si è contro la scelta delle location sulle spiagge italiane utilizzate dal 2019 in avanti. Per ripristinare un habitat distrutto e il suo patrimonio vegetale, far crescere la naturalità di un luogo e assicurare la sopravvivenza di specie in via di estinzione (come il Fratino che nidifica sulle spiagge), servono tanti anni e tanta cura. E non bastano poche azioni sporadiche. Il TAG, come tante altre realtà italiane, è convinto che il modo migliore per tutelare la biodiversità sia quello di non danneggiarla a priori. Non basta, quindi, inventare opere di compensazione o mitigazione per giustificare qualunque cosa. Agli occhi di molti, appaiono ormai per quello che sono: azioni volte a giustificare quelle che alla fine si rivelano essere soltanto delle grandi opere di greenwashing”.
Il Comitato Tag Costa Mare ha inviato una richiesta di intervento immediato e di parere definitivo, accompagnata da una nota scientifica, al Ministero della Transizione Ecologica e all’ISPRA- Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. L’iniziativa ha lo scopo di chiedere a entrambe le parti di intervenire urgentemente e in maniera netta, univoca e trasparente. In modo da poter mettere fine alla querelle “Jova Beach Party sulle spiagge italiane SI o NO”.
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