Il neo nominato segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico centrale Salvatore Minervino vuole potenziare i porti abruzzesi. A seguito delle sue dichiarazioni, interviene il capogruppo PD in Consiglio regionale Marche Maurizio Mangialardi.
Il neo Segretario generale dell’Authority portuale Adriatico centrale
Il nuovo segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale è il Capitano di vascello Salvatore Minervino. È di freschissima nomina, essendo stato chiamato a ricoprire l’importante incarico il 13 luglio scorso. Votato all’unanimità dal Comitato di gestione su proposta del presidente dell’Autorità di sistema portuale, Vincenzo Garofalo. Minervino, 60 anni, nato a Napoli, è l’attuale Direttore marittimo dell’Abruzzo.
Le dichiarazioni del Segretario dell’Authority portuale Adriatico centrale
In una intervista rilasciata al quotidiano Il Messaggero (edizione Abruzzo), il neo Segretario dell’ADSP fa alcune affermazioni che riguardano i porti abruzzesi. Dice, per esempio: “realtà come Pescara ed Ortona, che hanno particolarmente bisogno, necessiteranno certamente di più tempo. E forse anche di maggiori risorse”. Ancora: “il porto di Pescara da qui ai prossimi 7-8 anni, potrà diventare un polo di attrazione anche per le navi commerciali e le navi da crociera”. Inoltre: “probabilmente anche Vasto entrerà a far parte dell’Autorità di sistema”.
L’intervento di Maurizio Mangialardi
“Se il buon giorno si vede dal mattino – scrive il capogruppo PD in Consiglio regionale delle Marche Maurizio Mangialardi – per il porto di Ancona si annunciano davvero anni duri. Idem per l’intero sistema portuale marchigiano. Ai nefasti auspici del neo segretario dell’Authority, occorre che il mondo istituzionale, politico ed economico locale dia un’immediata ed energica risposta. Prima che sia troppo tardi. Questo affinché Ancona e le Marche non subiscano l’ennesimo declassamento. Declassamento che, riguardando un settore di rilevanza strategica come quello delle attività commerciali, turistiche e industriali del porto di Ancona, rischia di trasformare in carta straccia i tanti progetti di potenziamento infrastrutturale e di crescita dell’economia portuale. Con conseguenze drammatiche per imprese e lavoratori”.
“Purtroppo – continua il capogruppo dem – avevamo denunciato fin dall’inizio i rischi che comportava la netta e brutale interruzione della continuità gestionale dell’Authority perseguita con determinazione dalla Giunta regionale. Chi sorrideva e ironizzava quando dicevamo che il presidente Acquaroli stava favorendo la colonizzazione della regione assecondando le manovre delle segreterie romane di Fratelli d’Italia e Lega sul porto, oggi forse troverà qualche motivo per vergognarsi. Manovre che, come è ormai evidente a tutti, mirano a ridimensionare il più importante porto del medio e basso Adriatico per meri interessi di partito. In particolare quelli di Fratelli d’Italia e del governatore dell’Abruzzo Marsilio. E non c’è dubbio che se le figure che si dovrebbero opporre a questa tragica deriva sono Acquaroli, Ciccioli e Ausili, gli intenti della Meloni diventeranno, purtroppo presto, una tragica realtà”.
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