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Caro pensionato … ti ho in mezzo al cuore. Tu non dici niente, ma io lo so come ti senti. Forse so anche cosa pensi.
Prima la pandemia, dove sei stato il bersaglio di un virus – il covid – che pareva disegnato apposta per far fuori gli anziani. Poi questa guerra incomprensibile. Nella quale i giovani muoiono, i politici parlano, i giornali commentano e a te, che hai meno responsabilità di tutti, aumentano le bollette.

No, a me non devi dire niente; anche perché comincio a condividere la tua angoscia. Per il trovarti in un mondo minaccioso, del quale non controlli i cambiamenti, senza avere più gli strumenti per poter reagire. Eppure, sei quello che psicologicamente tiene meglio. Ora, però, sta arrivando un altro colpo: ti toccherà pagare per le cure.
Prima era una cosa episodica; ora è una necessità. Devi fare degli accertamenti a scadenza e, quando non ti dicono che non ci sono i calendari, ti danno appuntamenti impossibili. E tu non hai tempo.
Paghi senza lamentarti e io posso solo immaginare a cosa vai a togliere quei cento euro che tiri fuori per un esame o per una visita.

pensionato

… e a te, che hai meno responsabilità di tutti, aumentano le bollette

Caro pensionato, non fai domande. Tranne, forse, una: cosa sta succedendo?

Beh, sta succedendo che stai assistendo in diretta alla dissoluzione del Servizio Sanitario Nazionale. È un fenomeno nazionale. “Ma possibile?” chiederai “Come mai nessuno ne parla?”.
E chi dovrebbe?
I partiti, che hanno lucrato per anni su appalti e promozioni?
Le burocrazie, troppo attente ai loro privilegi e ai loro bonus?
I medici, divisi tra chi fa soldi e chi cerca di sopravvivere allo stress?
Le università, corpi separati con i loro fini e i loro mezzi?
I giornali? Lascia perdere. Appartengono spesso ai proprietari di cliniche private.

No, amico pensionato, qui c’è una congiura del silenzio.

Di sanità non si deve parlare. E su questo sono tutti d’accordo.
Perché la sanità è una bella vacca da mungere e tu, con i tuoi malanni, sei un problema, anzi, un fastidio.
Caro amico pensionato, prendine atto: sei solo. Non hai alleati e le cose, per ora, sono destinate a peggiorare.
Perchè è pronta la sanità all’americana, con le assicurazioni, le mutue, che stanno sorgendo come funghi (quante volte dobbiamo ripetere gli stessi errori?). E i welfare aziendali, che danno qualcosa di più a chi ha un lavoro sicuro e qualche soldo da spendere.
Ma non è detta l’ultima parola. Sei solo, ma con altri sei una forza.
Perché, oltre a pagare le tasse, voti. E allora, interrompi questo tragico teatrino. Esci dalla solitudine, fai qualche telefonata agli amici, vai dal tuo sindacato e chiedi se hanno ancora, da qualche parte, degli striscioni e delle bandiere.
Prendili e vai sotto i Palazzi, anche col bastone, anche col deambulatore. Non devi fare altro. A loro basta vederti per andare in panico.

pensionato

…vai sotto i Palazzi, anche col bastone, anche col deambulatore: a loro basta vederti per andare in panico

Sei la ragione prima della sanità pubblica e sei il suo finanziatore.
Non c’è più molto tempo.

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