Dal 15 giugno è scattato il piano sperimentale per riorganizzare e potenziare le attività dei pronto soccorso e ridurre tempi di attesa e i disagi dei cittadini. Lo hanno annunciato nel corso di una conferenza stampa il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini. Presenti anche la presidente della Commissione Sanità Elena Leonardi e il dirigente Armando Gozzini.
Sanità: il problema dei pronto soccorso
“Stiamo mettendo in campo una serie di azioni fondamentali – ha detto il presidente Acquaroli – per dare una risposta immediata a una emergenza di sistema. Emergenza che non coinvolge solo la nostra Regione, ma tutte le Regioni d’Italia. Una di queste è il piano di potenziamento dei Pronto Soccorso che attiviamo per tutto il periodo estivo. Per cercare di efficientare tutto il sistema di emergenza-urgenza. Nel frattempo stiamo lavorando anche a interventi strutturali che però hanno bisogno di più tempo per dare risultati tangibili. Soprattutto laddove manca la continuità assistenziale sul territorio e scarseggiano i medici di medicina generale.
Pensiamo che i codici che arrivano in pronto soccorso sono bianchi o verdi per il 50% e, non rivestendo il carattere di urgenza o di appropriatezza, sono destinati a lunghe attese. Con notevoli disagi per i cittadini. Noi vogliamo andare incontro a questa fascia di utenti perché crediamo che, soprattutto nel periodo estivo quando ci sono anche i turisti, vadano date risposte più efficienti.
Siamo consapevoli che non si tratta di una soluzione definitiva, ma è comunque un passo avanti nel sistema di miglioramento ed efficientamento del sistema attuale”.
“Le criticità nelle attività di pronto soccorso – ha aggiunto l’assessore Saltamartini – sono principalmente dovute alla cronica carenza di personale. E a occasionali situazioni di sovraffollamento che comportano un prolungato stazionamento dei pazienti in fase pre e post-triage. Abbiamo effettuato una verifica sull’attività dei pronto soccorso regionali e sono emerse specifiche indicazioni utili al potenziamento delle attività in emergenza-urgenza.
Sono stati inoltre condotti incontri con il gruppo tecnico regionale costituito dalle Direzioni degli Enti e delle Aree Vaste per la mappatura delle criticità. E l’identificazione di specifiche strategie per il potenziamento dei servizi. Pertanto, nelle more dell’emanazione del nuovo Piano socio sanitario regionale, in vista del possibile acuirsi delle criticità durante i mesi estivi e a garanzia dei programmi di ferie estive del personale la Regione ha attivato il piano sperimentale”.
La sperimentazione avrà durata dal 15 giugno al 15 settembre 2022. Entro il 30 settembre 2022, gli Enti del SSR trasmetteranno una relazione completa, in termini di efficacia, efficienza e qualità, relativa alle attività sperimentali realizzate.
Regione Marche: il piano di potenziamento dei pronto soccorso
Vediamo i punti salienti del piano sperimentale.
Ottimizzazione dell’attesa attiva
Alla cittadinanza dovrà essere garantita maggiore trasparenza informativa in merito ai tempi di attesa. Per consentire un’adeguata comunicazione con gli utenti di altra lingua, sarà utile disporre di supporti tecnologici di traduzione a distanza. O schede di accoglienza multilingue.
Si ritiene necessario promuovere iniziative di miglioramento dell’attesa attiva. Finalizzate, nel dettaglio, a migliorare:
– il comfort in sala attesa. V. cartellonistica, opuscoli, videoproiezioni, monitor TV, filodiffusione musicale, erogatori di bevande e cibo.
– La gestione delle conflittualità. V. integrazione in PS H24 di una figura con compiti comunicatore/facilitatore (es. psicologo, infermiere, personale del volontariato accreditato). O del mediatore culturale al fine di fornire al cittadino che accede in PS le informazioni richieste.
– La trasparenza informativa mediante tabelloni elettronici/display che indichino in tempo reale, il numero di postazioni di emergenza impegnate, il numero di pazienti nelle sale visita, il numero di pazienti in attesa di ricovero, il numero di pazienti in attesa per ogni classe di priorità, i tempi medi di attesa per ogni classe di priorità.
Le rilevazioni informatizzate sul livello di sovraffollamento dei PS dovranno essere rese disponibili in tempo reale alla Centrale operativa 118 regionale e all’Agenzia Regionale Sanitaria.
Istituzione della figura del bed manager
Ogni struttura ospedaliera dotata di PS dovrà individuare formalmente la figura del Bed Manager, operativa H12. Tale figura deve assicurare, attraverso il coordinamento e l’integrazione delle aree produttive ospedaliere e dei percorsi diagnostico/terapeutici, la tempestiva prosecuzione della presa in carico del paziente che afferisce al PS.
Sovraffollamento
Ogni struttura ospedaliera dovrà formalizzare un “piano di gestione del sovraffollamento”, aggiuntivo rispetto a quello per le gravi emergenze. Un piano da rendere operativo nei casi di sovraffollamento “relativo”. Il fine è ottimizzare la permanenza dei pazienti nelle aree del Pronto Soccorso/OBI ed evitare in ogni caso lo stazionamento prolungato dei pazienti su letti bis e barelle. In caso si ravvisi una situazione emergente di sovraffollamento o di prolungato stazionamento dei pazienti in modalità non appropriata (es. letti bis, barelle, etc.), sarà compito del Responsabile del Pronto Soccorso informare tempestivamente il Direttore Sanitario e il Direttore Generale. Questro per concordare specifiche azioni per la risoluzione della criticità. In tal caso, verrà garantita la disponibilità di comfort di tipo alberghiero, compatibilmente con le condizioni cliniche del paziente.
Definizione dei percorsi di fast track
Invio rapido dei pazienti in ambulatori dedicati per alcune specialità e patologie minori.
Continuita’ assistenziale e dimissioni protette
Le strutture ospedaliere dovranno definire procedure efficaci per la semplificazione e accelerazione dei trasferimenti dei pazienti, se consentito dalle condizioni cliniche, dai reparti per acuti a quelli di post-acuzie e residenziali.
Misure straordinarie per garantire la disponibilità di medici
Si ritiene indispensabile verificare preliminarmente la messa in atto, anche in via straordinaria, di tutte le possibili modalità di reclutamento per dotare ogni Pronto Soccorso del personale adeguato. Personale che dovrà essere specificamente formato, a garanzia di una efficace erogazione dei servizi. Ogni struttura ospedaliera con sede di PS dovrà redigere, su base settimanale (H24, 7/7gg), un elenco riportante i nominativi delle professionalità mediche di specialità equipollenti o affini che giornalmente sono disponibili presso la struttura ospedaliera per integrare le risorse di personale in servizio presso il PS.
Misure organizzative per la gestione delle non urgenze/urgenze minori
Coinvolgimento della medicina territoriale e incentivazione all’uso di strumenti di teleconsulto e telemonitoraggio.
Osservazione breve intensiva (OBI) in connessione funzionale con la Medicina d’Urgenza (MURG)
Le strutture ospedaliere dovranno provvedere a rendere disponibili postazioni OBI (1 postazione adulto ogni 5000 accessi al pronto soccorso + 2 postazioni pediatriche per ogni UO di pediatria). Di queste almeno la metà dotata di sistemi di monitoraggio multiparametrico del paziente.
Progetti di adeguamento strutturale e tecnologico
Ogni struttura ospedaliera dovrà redigere uno specifico progetto finalizzato ad adeguare, qualora necessario, gli spazi dedicati alle attività di emergenza-urgenza. Per garantire facile accessibilità all’utenza e comfort nella fase di attesa. Sarà inoltre necessario definire interventi per l’acquisizione e l’aggiornamento delle risorse strumentali a disposizione del PS. In particolare per la diagnostica Radiologica (TAC elevata risoluzione).
Attivazione di percorsi specifici (pediatrico e ostetrico)
Il Triage pediatrico dovrà essere effettuato da un infermiere pediatrico. In alternativa da un infermiere specificamente formato per la valutazione e la presa in carico del paziente pediatrico e della sua famiglia.
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