Il prossimo 29 giugno l’Assemblea dei soci della CIIP Vettore eleggerà il nuovo Consiglio di amministrazione dell’ente. Il Tavolo Piceno Acqua Bene Comune ha inviato alla stampa una nota che pubblichiamo integralmente.
“Quale futuro per la CIIP?
L’assemblea dei soci della CIIP si riunirà il 29 giugno per eleggere il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Ente. In più occasioni il Tavolo Piceno Acqua Bene Comune ha chiesto con determinazione trasparenza e partecipazione. Oltre a significativi investimenti finalizzati a garantire il servizio pubblico nell’interesse della cittadinanza.
In questi 15 mesi di attività abbiamo insistentemente richiesto incontri con cadenza periodica tra il tavolo e i vertici della CIIP. Ad oggi, siamo riusciti ad ottenere solo due incontri nei quali abbiamo segnalato problemi e disservizi ottenendo solo parziali risposte. Il nostro territorio ha bisogno di investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria della rete idrica, per garantire servizi e acqua di qualità. Oltre ad investimenti finalizzati a contrastare la grave crisi idrica che stiamo vivendo in questi ultimi anni.
Nell’ultimo incontro abbiamo chiesto trasparenza nelle bollette e l’aggiornamento delle portate delle sorgenti e degli impianti di soccorso, ebbene, per le analisi, nonostante il direttore avesse affermato che era già tutto a posto, sono ancora errate sul sito della CIIP e l’indicazione delle portate è sparita dal sito.
Tra venti giorni sarà nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione e quello che auspichiamo è un cambio di passo, un nuovo approccio gestionale basato sulla trasparenza interna ed esterna all’ente, sulla qualità dei servizi (e dell’acqua distribuita). E il coinvolgimento reale della cittadinanza nel governo dell’ente peraltro previsto dal principio di sussidiarietà orizzontale introdotto in Costituzione dall’articolo 118.
Auspichiamo, quindi, un cambiamento di mentalità da parte di tutte le persone che saranno scelte per gestire la CIIP anche attraverso un maggiore coinvolgimento attivo da parte dei soci (ossia dei 59 sindaci e della provincia in persona del presidente) che devono rappresentare le esigenze di tutta la cittadinanza”.
Leggi anche Referendum abrogativi del 12 giugno 2022: il quesito n. 5