Neuroscienze a spiegare il bisogno compulsivo di commentare. Convinzione totale e conoscenze più della media alla base dell’effetto denominato Dunning-Kruger.
Neuroscienze, il bisogno compulsivo di commentare
L’effetto Dunning-Kruger è una distorsione cognitiva, a causa della quale individui poco esperti e competenti in un campo tendono a sopravvalutare le proprie abilità autovalutandosi. Nello specifico la convizione di esperti in materia. In una società sempre connessa e pronta a commentare o “scrivere” sui social, tale distorsione cognitiva può creare criticità. Proprio la spiega perchè gli ignoranti pensano sempre di avere ragione. La loro incompetenza li priva della capacità metacognitiva di comprendere le mancanze. Le persone che subiscono questo effetto credono di essere più intelligenti e più capaci di quello che realmente sono.
L’effetto Dunning-Kruger prende il nome da due ricercatori della Cornell University negli USA. Le ricerche sull’illusione della superiorità sono valse ai due psicologi l’IG Nobel Prize, il premio conferito ogni anno alle ricerche più improbabili. Ad oggi è diventato noto al grande pubblico e viene utilizzato come arma nei dibattiti social-digitali anche da chi con molta probabilità ne è affetto.
Meta-ignoranza
La meta-ignoranza o “ignoranza della propria ignoranza” è un effetto paradossale. Le persone ne sanno così poco di un certo argomento o di una certa situazione che non si rendono conto di quanto poco in realtà sanno. Felici di poter dire la propria e tutti autorizzati a parlare. In realtà si genera così un effetto paradossale. Persone più competenti usano i social in misura minore per commentare. Al contrario chi ha una conoscenza superficiale trova proprio nei social lo spazio perfetto per esprimersi.
Il mondo dei social, tra Facebook, Twitter o altro, diventa un megafono che legittima chiunque a dire la qualunque. Nell’epoca contemporanea e ipertecnologica, con un’ampia facilità di accesso all’informazione, sentirsi competenti piace, anche quando non lo si è davvero.