Vino e prospettive preoccupanti per il 2022. I primi segnali di tensione si sono manifestati negli ultimi mesi del 2021 sul fronte dei prezzi e delle materie prime. Nelle ultime settimane quei segnali sono diventati allarmi. Costi di produzione e crisi internazionale, rappresentano una “tempesta perfetta”. La ripresa del 2021 vanificata da nuove minacce.
Vino, scenario preoccupante
Il prezzo del cartone è quasi raddoppiato e il costo dei tappi è aumentato del 40%. Il vetro è aumentato di un buon 25% con molti fornitori che hanno scritto alle cantine e alle distillerie anticipando nuovi aumenti e possibili prossime sospensioni. Il trasporto su gomma ha avuto aumenti di oltre il 25%, mentre il record si è avuto sui noli marittimi: +400% rispetto al 2020.
“Tutti ci auguriamo che la tragedia in Ucraina abbia presto fine – commenta il Presidente di Federvini Micaela Pallini – prima di tutto per alleviare le sofferenze indicibili che quel popolo sta subendo ingiustamente. Parallelamente agli sforzi diplomatici, l’Unione Europea e il nostro Paese devono trovare le modalità per gestire l’impatto che il quadro geopolitico sta determinando su lavoratori, consumatori ed imprese. Sono necessarie forme di compensazione e aiuti alla promozione. Misure di mercato che consentano di superare il momento difficile e gettare le basi per una futura ripresa. Intanto mi auguro che i recenti interventi del Governo sul caro energia possano convincere i fornitori a venire incontro alle nostre imprese. Faccio un appello anche a tutte le componenti della nostra filiera allargata, includendo fornitori di imballaggi, trasportatori, distributori, ristoratori. Se ognuno va avanti da solo, con aumenti indiscriminati, non ne usciamo. Troviamo soluzioni che consentano una crescita sostenibile nel tempo. Per le nostre imprese e per tutti i consumatori”.
La tempesta perfetta
Dopo un 2021 che ha dimostrato grandi capacità di resilienza e ripresa dei settori rappresentati dalla Federazione, il 2022 si prospetta grigio, anzi nero. “È inutile accettare ordinativi quando non abbiamo le bottiglie per riempirle con i nostri prodotti, né disponiamo del cartone per imballarli – continua la Presidente Pallini – il tema è principalmente il costo, in continuo aumento, ma oggi parliamo anche di disponibilità. Molte cartiere si stanno fermando o stanno rallentando la produzione. Per il vetro poi la situazione è drammatica. A tal proposito, abbiamo scoperto, grazie alla tragedia della guerra, che Paesi come l’Ucraina sono preziose fonti di approvvigionamenti per alcune componenti della nostra filiera. Alcuni settori, penso alle distillerie, sono molto energivori, e quindi il continuo aumento del prezzo dell’energia ha effetti drammatici. Nelle prossime settimane il mondo del vino dovrà accendere le frigorie per la conservazione dei vini, con costi di approvvigionamento elettrico che rischiano di minare la sostenibilità economica di moltissime produzioni. Un vero peccato, perché il 2021 si era chiuso in termini positivi”.