Prosegue l’attività di contenimento della proliferazione dei piccioni nel tessuto urbano da parte dell’Amministrazione comunale di Macerata. Attività necessaria per eliminare gli effetti negativi, in termini igienici e sanitari, causati dallo stanziamento degli animali.
Macerata, il contenimento della proliferazione dei piccioni
La distribuzione di mangime antifecondativo da parte del Cosmari, attivata dal 2016 in centro storico, ha dato risultati positivi. La presenza numerica di piccioni è diminuita, sulla base del monitoraggio effettuato, in una percentuale maggiore del 50%.
A seguito delle segnalazioni dei residenti, i tecnici dell’ufficio Ambiente hanno effettuato numerosi sopralluoghi in vari quartieri della città per verificare la possibilità di estendere ulteriormente la distribuzione del mangime antifecondativo.
Ricognizione che ha portato alla selezione di altre 9 aree nelle quali effettuare il trattamento di contenimento.
Macerata, le raccomandazioni dell’assessore all’Ambiente
“I piccioni e i colombi che hanno deciso di fare delle città e delle nostre abitazioni la propria casa – scrive l’assessore Laura Laviano – oltre a rovinare, sporcare e imbrattare possono essere anche una fonte non trascurabile di problemi per la salute. Vista la mia formazione da un anno, in collaborazione con il personale dell’ufficio ambiente e da poco anche della Tutela del benessere animale, sto cercando di studiare un piano che possa essere un primo passo verso il contenimento della proliferazione dei colombi mediante somministrazione di mangime antifecondativo. Mangime fino ad oggi utilizzato solo nel centro storico.
E’ importante che tale operazione venga effettuata anche al di fuori del centro storico. In questo anno sono stati fatti numerosi sopralluoghi e sono stati individuati dei punti critici in cui verrà somministrato questo mangime. Certo è che la collaborazione di tutti i cittadini deve essere massima.
Allora ricordo che è severamente vietato dar da mangiare ai colombi, perché si vanificherebbe tutto il progetto.
E’ altrettanto importante dire che gli effetti di tale operazione non saranno immediati, ci vorranno infatti anni di costante e capillare monitoraggio.
I colombi scelgono solitamente un punto specifico delle nostre case (o più punti se sono una colonia affollata) e lì preparano il loro ambiente ideale che comprende un abbondante quantitativo di feci. Molto spesso parliamo di condotti di areazione o comunque canali di circolo dell’aria che portano germi e batteri accumulati nel guano di piccione entrando fino nelle nostre case.
Tutti possono essere soggetti alle infezioni trasmesse dagli escrementi di piccione, semplicemente respirando o ingerendo particelle di agenti patogeni che si depositano in casa o viaggiano con le correnti d’aria (non è necessario il contatto diretto). Ma sono soprattutto anziani e bambini a essere più esposti per la minore efficacia delle loro difese immunitarie.
Inoltre spesso anche i nostri animali domestici possono essere a rischio contaminazione e potrebbero a loro volta diventare vettori di alcune di queste malattie. Questa è un’altra dimostrazione che la profilassi parte proprio a livello comunale. Ecco quindi l’importanza di aver istituito un ufficio specifico che cura tutta la parte dell’Igiene urbana veterinaria. A breve partiremo con una formazione sanitaria per tutta la cittadinanza tenuta da professionisti del settore”.
Raccomandazioni ulteriori
Va sottolineato che è vietato catturare piccioni a scopo alimentare. Inoltre i proprietari di edifici devono provvedere a proprie spese a ripulire, risanare e disinfettare locali e anfratti dove i piccioni nidificano. O depositato guano.
Devono inoltre chiudere, con interventi fissi o amovibili, gli accessi dove i volatili si possono introdurre, e impedire su terrazzi, davanzali e cornicioni che si creino nidi e situazioni di sosta abituale e permanente.
In caso di inadempienza, in base all’ordinanza comunale la sanzione va da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro.
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