Olio ASSITOL, l’Associazione Italiana dell’industria Olearia lancia l’allarme sull’olio di girasole. Anche in Italia le scorte stanno terminando. Il tutto è dovuto ai problemi di importazione dovuti alla guerra in Ucraina.
Olio di girasoli, allarme anche in Italia
I porti chiusi nel Mar Nero e la guerra in Ucraina bloccano anche la fornitura di olio di girasole. Sono ferme circa 50 mila tonnellate di prodotto, destinate al mercato italiano.
Il conflitto ucraino sta colpendo duramente anche il commercio di olio di semi. Dopo mais e grano un’altro ingrediente è a rischio reperibilità. Tra tutti specialmente quello di girasole. Ucraina e Russia sono tra i maggiori produttori al mondo di questa coltura e la guerra sta paralizzando gli scambi con tutta l’Europa.
Scorte sono destinate a finire
La crisi ucraina colpisce duramente anche l’industria degli oli da semi, in particolare nel segmento del girasole. Entro un mese, con l’attuale andamento dei consumi, le scorte sono destinate a finire. A sottolineare la complessità della situazione è ASSITOL, l’Associazione Italiana dell’industria olearia, aderente a Federalimentare e Confindustria.
“Questo conflitto – avverte Carlo Tampieri, presidente del gruppo Oli da semi dell’Associazione – sta facendo molto male al nostro settore, oltre che ai consumatori, perché rende difficile l’approvvigionamento di materia prima e, di conseguenza, l’attività delle singole imprese”. La chiusura dei porti sul Mar Nero ha bloccato gli scambi dei due maggiori produttori mondiali di girasole, l’Ucraina e la Russia, che riforniscono l’industria europea, Italia compresa, esclusivamente via mare. Le navi che trasportano olio o semi di girasole sono tutte ferme, in particolare presso Mariupol e Odessa, centri nevralgici del commercio via mare”.
Il mercato italiano
Il consumo annuo di olio di girasole si aggira sulle 700mila tonnellate. E’ impiegato nella produzione di conserve, salse, maionese, condimenti spalmabili. In molti prodotti destinati alla grande distribuzione alimentare. Il mondo Horeca lo predilige per le fritture. L’industria italiana di spremitura produce solo 250mila tonnellate di olio grezzo. Il comparto si rivolge soprattutto all’Ucraina che, insieme alla Russia rappresenta il 60% della produzione mondiale di olio di girasole. Nello specifico circa il 75% dell’export mondiale di questo prodotto, per reperire i quantitativi mancanti.