Come avevamo anticipato, Confcommercio Marche Nord ha consegnato al Prefetto di Pesaro Urbino Tommaso Ricciardi un documento destinato al Presidente del Consiglio Mario Draghi. “Servono misure urgenti per evitare lockdown economico”.
Confcommercio Marche Nord: la consegna del documento
Questa mattina una delegazione di Confcommercio Marche Nord – con il presidente Angelo Serra, il direttore Amerigo Varotti, la vice presidente Barbara Marcolini e il vice direttore Agnese Trufelli – ha consegnato in Prefettura un corposo documento al Prefetto di Pesaro Urbino Tommaso Ricciardi. Documento da recapitare al Presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi e al Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti.
“Servono misure urgenti e forti per evitare un lockdown economico”: il messaggio è chiaro e determinato.
Il Prefetto Ricciardi si è detto d’accordo con la linea di Confcommercio e ha evidenziato che la questione del caro bollette è prioritaria per il Governo.
Dopo la consegna del documento in Prefettura, Confcommercio Marche Nord ha illustrato le iniziative e proposte nel corso di una conferenza stampa.
Confcommercio Marche Nord: la conferenza stampa
«Le imprese della provincia di Pesaro e Urbino, particolarmente del terziario, dei servizi e del turismo, già pesantemente colpite dagli effetti della pandemia sono al collasso – ha esordito Amerigo Varotti. – Questo a causa della crescita esponenziale e fuori controllo dei prezzi dell’energia elettrica, del gas, del metano e dei carburanti. Aumento dl costo di energia elettrica e gas le cui percentuali di incremento vanno ben oltre il 40-60% riportato dalle fonti ufficiali e dalla stampa. L’aumento registrato a gennaio 2022, che va sommato agli aumenti del 2021, è di gran lunga superiore, nella maggior parte dei casi, al 200%. Circa 100 aziende si sono rivolte a noi facendoci presente della situazione insostenibile.
Emblematica la nostra bolletta dell’energia elettrica, passata da 4.360 euro a 11.184.
Tutte le aziende del nostro settore si trovano in una situazione molto difficile; quello alberghiero al momento risente limitatamente degli aumenti perché la maggior parte delle strutture è stagionale. Gli effetti pesantissimi li subiranno ad aprile quando apriranno. Tra quelle annuali c’è chi invece ha deciso di restare chiuso.
Le misure messe in atto dal Governo sono assolutamente insufficienti. E’ gravissimo ciò che è contenuto nel DL del 27 gennaio dove è previsto – per ridurre gli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico – l’annullamento della voce in bolletta relativa agli “oneri di sistema” per tutte le utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kw.
E le imprese che operano con una potenza inferiore? Le micro e piccole imprese? Se non si vuole una desertificazione con la scomparsa di centinaia di migliaia di imprese e particolarmente di quelle che trainano l’economia del Paese, è necessario e urgente un intervento significativo da parte del Governo.
Necessari interventi strutturali come la riduzione della dipendenza dalle forniture estere o la riforma della struttura della bolletta elettrica, affrontando il nodo degli oneri generali di sistema che rappresentano il 70 %. Servono misure straordinarie per evitare il lockdown economico.
Non vogliamo e non possiamo morire, dopo essere sopravvissuti al virus, a causa del caro bollette”.
E’ intervenuto anche il presidente Angelo Serra. “Il settore alberghiero è particolarmente preoccupato – ha spiegato – e disorientato. Per questi fortissimi incrementi si dovrebbero alzare i prezzi, ma ciò porterebbe a perdere clientela. E’ necessaria la diminuzione dell’Iva. Sarà una stagione difficile”.
“E’ fondamentale che il Governo intervenga – ha aggiunto Barbara Marcolini. – Ma chiediamo anche ai Comuni di adottare alcune misure, come la riduzione della Tari”.
Ha concluso il presidente della sezione ristoratori di Confcommercio, Mario Di Remigio. “La situazione – ha detto – è tragica, prima e ancora in parte per le restrizioni dovute al covid, e ora per il caro-bollette. In alcuni casi conviene non aprire affatto i locali. Senza misure urgenti il futuro è incerto”.
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