Quattro giovanissimi uniti da una stessa ambizione che di nome fa Sicret Lab. Il sogno? Riuscire a creare una solida realtà imprenditoriale per lo sviluppo mobile, nella zona del Piceno. Cominciamo dai nomi: Andrea Berardi, laureato in Informatica Applicata ed esperto di web e Seo, Andrea Fausti, informatico ma appassionato d’arte, Nazzareno Cantalamessa, informatico sviluppatore mobile iOS e Beatrice informatica Bucciarelli, sviluppatrice Android.
Cominciamo dall’inizio come al solito: dove e quando vi siete conosciuti? Andrea B. e Beatrice si sono conosciuti all’università di Urbino, dove durante i tre anni trascorsi hanno imparato a collaborare anche su grandi progetti. Successivamente Andrea F. e Nazzareno si sono aggiunti al gruppo in quanto amici e colleghi in una precedente esperienza lavorativa.
E l’idea di Sicret Lab come nasce? Nasce dall’esigenza di mettere a frutto le singole skill e capability che ognuno di noi aveva; la cosa che ci ha spinto a fare questo grande passo è stata la voglia di realizzare qualcosa in cui crediamo, qualcosa che in questo periodo di crisi economica, riesca a far guardare al futuro con più speranza… come sentiamo dirci spesso il futuro è nelle vostre mani, ecco questa frase noi stiamo provando a renderla concreta sfruttando la nostra idea d’impresa.
Di cosa vi occupate esattamente e cosa offrite a questo territorio? Ci occupiamo principalmente di sviluppo mobile o meglio creiamo applicazioni per iPhone, iPad, dispositivi Android e tra breve anche Windows 8. Il nostro obiettivo è quello di offrire alle aziende locali la possibilità di aumentare la propria concorrenza sul mercato offrendo dei servizi che potranno poi essere utilizzati dal cliente finale.
Che tipo di risposta state avendo da questo territorio? Lo considerate pronto per l’imprenditoria giovanile e, soprattutto, per nuove idee? Attualmente per noi è difficile dare una risposta in tal senso. Abbiamo avuto grandi clienti come Clementoni e attualmente stiamo pianificando l’uscita di alcuni progetti a livello locale che potrebbero essere dei servizi molto importanti per il territorio. Per quanto riguarda l’imprenditoria giovanile sinceramente stiamo trovando diverse barriere. Le prime sono comunicative, reperire informazioni, rintracciare persone di un certo calibro o responsabili di territorio per dei giovani per lo più sconosciuti è molto difficile.
Dal vostro punto di vista cosa manca a questo territorio? In questo territorio manca la comunicazione. Attualmente notiamo una forte disparità informativa. Mediamente quello che attualmente è di normale uso negli Stati Uniti arriva nel nostro territorio con 2 o 3 anni di ritardo e ci si trova quindi sempre a dover rincorrere il carro dei migliori.
Parliamo di sinergie professionali: le considerate possibili? Crediamo che le sinergie professionali siano necessarie o quasi indispensabili. Ci sono molte aziende in zona con cui stiamo cercando di avviare una partnership per aggiornare o fornire nuovi strumenti ai loro clienti, andando incontro alle esigenze di tutte le parti. Speriamo che pian pian col tempo riusciremo a farci conoscere, avendo come obbietivo quello di aiutare le aziende a comunicare meglio e in maniera più efficace ed accattivante attraverso i nuovi mezzi di comunicazione dal mobile ai social network.