Il Comitato ristretto dei Sindaci, convocato dal presidente Gianguido D’Alberto, si è riunito per confrontarsi con la direzione strategica della Asl Teramo. All’ordine del giorno lo studio di fattibilità del nuovo ospedale e le liste di attesa. La riunione è stata allargata anche al presidente della Provincia e ai sindacati.
Il nuovo ospedale di Teramo
I tecnici della Asl hanno illustrato a grandi linee il contenuto dello studio. Studio che prevede la realizzazione di un moderno ospedale da 501 posti letto in rete con i tre ospedali spoke di Giulianova, Atri e Sant’Omero.
E’ stata anche illustrata la possibile configurazione del nuovo ospedale, un hub di secondo livello, con percorsi di cura che mettano il paziente al centro. In pratica verrebbero creati percorsi dedicati all’emergenza e urgenza veloci e senza commistioni con l’attività clinica ordinaria. Inoltre l’umanizzazione degli spazi e dei percorsi di cura sarà uno dei punti cardine del nuovo ospedale, insieme alla sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari.
Sarà una struttura flessibile che prevede spazi e percorsi in caso di pandemia o di maxi emergenze.
Un altro aspetto del progetto è fortemente legato al futuro dell’ospedale Mazzini di Villa Mosca. Qui è prevista quella che è stata chiamata Casa della salute e che racchiude una serie di servizi territoriali tra cui un ospedale di comunità che assiste i pazienti che non hanno più bisogno dell’ospedale per acuti ma ancora non possono essere assistiti a casa.
Altre strutture che saranno collocate al Mazzini sono la casa della comunità per i bisogni sociali e sanitari dei pazienti sul territorio, un importante centro di riabilitazione che eviti il disagio di spostamenti in strutture fuori regione e servizi diagnostici di primo livello.
Tutto questo fa parte di un piano che ridisegna l’assistenza territoriale che prevede in provincia una distribuzione capillare, fra l’altro, di case di comunità e ospedali di comunità.
Tutte strutture finanziate con i fondi del Pnrr.
Alla riunione erano presenti anche i sindacati confederali, l’Anaao, il Nursind e la Fvm.
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