Per le 19.00 di mercoledì 26 gennaio, è programmato un convegno online dal titolo “Gennaio 1849: la spedizione di Garibaldi a sostegno della Repubblica Romana e il passaggio ad Arquata del Tronto”. Il convegno sarà trasmesso dalla rete telematica no-profit “Adesso Web” di Stefano Battistini.
All’appuntamento culturale – 11° della rubrica mensile “Storie delle Marche” a cura di Ettore Baldetti – interverrà lo stesso curatore nonchè presidente della sezione di Castelbellino dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini, con la relazione “L’origine dell’azione garibaldina e il transito nelle Marche”. Parteciperanno anche lo storico locale Gabriele Lalli, con la relazione “L’accoglienza di Garibaldi e del seguito ad Arquata” e Gianfranco Paris, presidente della Federazione dell’Italia Centrale del odalizio garibaldino, con “La formazione della prima Legione Italiana a Rieti e la difesa di Roma”.
Giuseppe Garibaldi ad Arquata del Tronto
Nel gennaio 1849, Giuseppe Garibaldi passava con la propria legione di volontari dalla Romagna nelle Marche. Si stava recando nel Lazio in soccorso della capitale della nascente Repubblica Romana minacciata dagli eserciti francese, napoletano e austriaco.
Nel tragitto il generale e il suo seguito – fra cui il fedelissimo Andrés Aguyar e l’amico Candido Augusto Vecchi – furono accolti nel comune di Arquata.
Poi combatté con i suoi volontari nella difesa di Roma fino allo scontro del 30 giugno con gli invasori francesi. Scontro nel quale perirono il comandante dei bersaglieri Luciano Manara – ricordato con un mezzobusto scultoreo a Castelfidardo nell’estate scorsa – e il tenente Aguyar, nei pressi del Gianicolo e della Porta San Pancrazio, odierna sede dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini.
All’iniziativa hanno aderito anche l’associazione locale “ArquataPotest” (*) e l’Accademia di Oplologia e Militaria di Ancona (**).
(*) L’associazione ArquataPotest è presieduta da Carlo Ambrosi i cui antenati ospitarono Garibaldi nel proprio palazzo.
(**) Il presidente dell’Accademia, Massimo Ossidi, ha portato in loco un facsimile dell’epigrafe dispersa che ricordava il passaggio di Garibaldi il 25 gennaio 1849.
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