Terremoto – Il Commissario straordinario alla ricostruzione del Centro Italia, Giovanni Legnini, ha firmato due ordinanze. Con la prima vengono affidati all’ANAS la progettazione e la realizzazione di lavori sulla rete stradale statale del cratere. Con la seconda vengono affidati a Rete Ferroviaria Italiana i lavori per la riqualificazione di 11 stazioni ferroviarie.
I due provvedimenti sono attuativi delle misure per lo sviluppo economico delle aree che sono state colpite dal terremoto nel 2009 e nel 2016. Misure previste dal Fondo nazionale complementare al PNRR (Piano nazionale ripresa resilienza).
Le ordinanze sono state emesse d’intesa con i Presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria nella Cabina di coordinamento che gestisce il Fondo da un miliardo e 780 milioni. Fondo destinato, per l’appunto, ai territori delle quattroregioni den centro Italia.
I provvedimenti sono entrati in vigore ieri, venerdì 17 dicembre 2021.
Ricostruzione post-terremoto: le strade
Per le strade statali che attraversano le quattro regioni sono stati stanziati 177 milioni di euro: 140 per l’esecuzione dei lavori e 37 per la progettazione di nuovi interventi.
I primi cantieri riguarderanno la SS 4 Salaria, la SS 260 Picente tra L’Aquila e Amatrice, la SS 78 tra Belforte, Sarnano e Amandola, la SS 210 Amandola-Servigliano, la SS 685 Tre Valli Umbre tra Borgo Cerreto e Vallo di Nera.
Gli interventi in progettazione riguardano invece altri tratti della Picente e della SS 78, il collegamento tra Teramo e Ascoli, la Tre Valli Umbre tra Spoleto e Acquasparta.
Le stazioni
La seconda ordinanza riguarda il potenziamento e la riqualificazione delle principali stazioni ferroviarie del cratere sismico, per un importo di 33,5 milioni di euro.
I lavori sono affidati a Rete Ferroviaria Italiana, che investirà con propri fondi altri 18,3 milioni di euro. Gli interventi di miglioramento riguarderanno le stazioni di Teramo, L’Aquila, Ascoli Piceno, Fabriano, Macerata, Tolentino e Tolentino Campus, Rieti, Antrodoco, Spoleto e Baiano di Spoleto.
Fonte www.sisma2016.gov.it.