Proseguono senza sosta i controlli delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno. Obiettivo: contrastare la contraffazione e l’abusivismo commerciale, al fine di tutelare la salute dei consumatori e il corretto funzionamento del mercato.
In tale ambito, i militari della Compagnia di San Benedetto del Tronto hanno effettuato interventi mirati che hanno portato al sequestro di diversi articoli in vendita presso noti esercizi commerciali ubicati nella cittadina rivierasca. E la denuncia a piede libero di due imprenditori alla competente Procura della Repubblica.
Guardia di Finanza: controlli sulla contraffazione
I militari hanno effettuato una ispezione in un negozio che esponeva in vetrina decine di articoli di note e ricercate griffe: Fendi, Moschino, Louis Vuitton, Gucci e Dior. Da un confronto con periti dei marchi coinvolti è emerso che i prodotti in vendita non erano originali, pertanto sono stati sequestrati.
Tra gli oggetti sequestrati c’erano anche profumi che, essendo destinati a un contatto diretto con la pelle, avrebbero potuto causare sgradevoli conseguenze al consumatore.
L’operazione della Guardia di Finanza ha consentito di individuare la filiera di acquisizione dei prodotti contraffatti. I militari stanno valutando la posizione fiscale dei soggetti coinvolti.
Il controllo nell’istituto di bellezza
L’operazione nell’istituto di bellezza è stata svolta in sinergia con gli ispettori dell’Area Vasta 5. DScopo comune, garantire la salute dei consumatori, assicurando la qualità dei prodotti utilizzati e la salubrità degli ambienti nei quali viene svolta l’attività imprenditoriale.
Le Fiamme Gialle hanno rilevato violazioni in materia di lavoro sommerso, commercializzazione di prodotti con marchi contraffatti o non sicuri. Persino violazioni alle disposizioni in materia di salute e sicurezza dei luoghi di lavoro e dei lavoratori.
Sono stati sequestrati centinaia di cosmetici: mascara, fondotinta e rossetti contraffatti. Ma anche decine di confezioni di prodotti scaduti o con data di scadenza deliberatamente cancellata. Reato, quest’ultimo, punito con la reclusione da uno a cinque anni.
Leggi anche Provincia di Ascoli Piceno, le preoccupazioni dei sindacati.