Le leggi che regolano il Terzo settore devono essere semplificate: è questa la richiesta che le organizzazioni di volontariato hanno rivolto alla Regione Marche. E la Regione ha accolto la richiesta intervenendo sulle leggi n. 15/2012 (Norme per la promozione e la disciplina del volontariato) e n. 9/2004. Semplificando le procedure.
Le modifiche alle leggi che regolano il Terzo settore
Le leggi regionali citate sopra prevedono l’iscrizione a due registri regionali come condizione obbligatoria affinché le organizzazioni di volontariato e le associazioni di promozione sociale possano svolgere una serie operazioni. Operazioni fondamentali come accedere a contributi pubblici e stipulare convenzioni con la Regione o gli enti da essa dipendenti, per esempio.
La modifica alle norme operata dalla Regione Marche ha anticipato i contenuti operativi della riforma nazionale semplificando alcuni requisiti obbligatori e ammettendo all’iscrizione al Registro regionale delle OdV anche gli enti di coordinamento o federazioni di organismi di volontariato. Eliminando il vincolo che richiedeva che tutti gli aderenti agli stessi fossero iscritti al registro.
Inoltre consente l’iscrizione al Registro regionale delle APS sia alle associazioni regolarmente costituite aventi tutti i requisiti richiesti anche se operative da meno di un anno, sia le OdV che abbiano modificato lo statuto trasformandosi in APS che non abbiano un anno di operatività come tali.
Tutto ciò in vista del 23 novembre, quando il Registro unico del Terzo settore RUNTS diventerà effettivamente operativo e i registri regionali soppressi.
Il commento
“Le Marche sono una delle regioni con la più alta vocazione al volontariato – scrive l’assessore al volontariato Giorgia Latini in una nota. – Il dato aggiornato parla di ben 44.600 persone e un rapporto di 9,2 organizzazioni di volontariato ogni 10 mila abitanti. Una situazione virtuosa, quindi, che per numeri e qualità delle attività svolte meritava di essere messa in grado di lavorare al meglio. E con strumenti più aggiornati, tanto più considerando che al Terzo settore sempre più spesso dobbiamo rivolgerci per avere servizi di qualità. E servizi fondamentali per uno stato sociale. Lo abbiamo visto anche in questa pesantissima fase della pandemia.
Quello del Terzo settore è un ruolo determinante nell’attività di assistenza al cittadino-utente. E costituisce una risorsa essenziale della rete di welfare regionale, ma anche nel contesto delle politiche ambientali, culturali nonché di protezione civile. Il Terzo settore è quindi a pieno titolo soggetto determinante e privilegiato nella programmazione delle politiche sociali. Ma anche nel sistema di partecipazione e costruzione di partnership”.
“Sono state ascoltate le esigenze delle Organizzazioni di volontariato – prosegue l’assessore. – che ci hanno chiesto di modificare le leggi regionali in una logica di semplificazione dal punto di vista burocratico. Questo perchè alla luce delle novità introdotte dalla riforma in merito al nuovo “perimetro” identificativo degli enti del Terzo Settore (riconosciuto attraverso l’iscrizione al RUNTS) si riteneva eccessivamente penalizzante, per le federazioni e coordinamenti, non poter chiedere l’iscrizione al registro regionale delle ODV anche se solo una delle associazioni federate non risulta a sua volta già iscritta al registro per le APS. E poi attendere un anno prima della loro iscrizione al registro regionale”.
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