“Credo che le grandi storie nascano ovunque, specialmente dove non te l’aspetti. Il talento insegue le sue ragioni soprattutto in periferia. Ed è proprio negli angoli del mondo che si rafforza il senso della sfida. Perché lì subentra l’orgoglio. Il più piccolo del paese, il più timido, riuscirà a dimostrare di essere il migliore.” Lo ha scritto Alex Del Piero, uno che in periferia ci è nato e cresciuto. Uno che a 12 anni prendeva il treno per andare ad allenarsi a Parma, dove c’erano le attrezzature sportive, la squadra e soprattutto le opportunità di inseguire un sogno.
La storia di Naima comincia come quella di Alex. Ha 11 anni compiuti a gennaio, è l’ultima di quattro fratelli ed è nata con una grande, grandissima passione per la danza. Una passione che l’ha portata a mettere le scarpette quando aveva solo 4 anni e ha iniziato a frequentare la DanzArte Academy di Grottammare, diretta dall’insegnante Cristina Orsini.
Una storia di soddisfazioni e tanti sacrifici
Naima è brava e insieme alle sue amiche conquista il terzo posto in una competizione nazionale: per lei comincia una nuova vita fatta di impegno e rinunce, sia personali che familiari. Da un lato stage, provini e gare, dall’altro riconoscimenti, attestati e borse di studio. Un percorso che la porta a girare l’Italia per molto tempo e che sembra possa condurla lontano. Finché arriva la pandemia e tutto si ferma. Niente più viaggi, gare, lezioni e allenamenti nella scuola di Grottammare. Ma lei non è una che si perde d’animo: si fa montare sbarra e specchio nella sua cameretta e continua a danzare.
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