Un recente studio Confartigianato Imprese circa i servizi legati al turismo evidenza segnali di ripresa. Il tutto nonostante ancora un forte gap di ricavi rispetto ai livelli pre-crisi, sono all’orizzonte . Le prospettive dell’economia turistica nell’estate 2021 sono all’insegna del recupero delle pesanti perdite registrate a seguito della pandemia.
Turismo, piccole imprese e artigianato protagoniste
A livello nazionale, prendendo a riferimento gli indicatori di mobilità di Google, nella media dei primi 23 giorni di luglio 2021 la dinamica giornaliera dei flussi relativi a negozi e luoghi di ricreazione vede il recupero dei livelli pre-crisi (con una crescita dello 0,4%). La recente rilevazione Istat annuncia che il 50,1% della popolazione ha intenzione di andare in vacanza nell’estate 2021. Una quota rilevante dei consumi turistici per shopping, alloggio e ristorazione può essere intercettata proprio dalle piccole imprese e dall’artigianato.
Marche, turismo e artigianato
Le Marche sono la quinta regione in Italia per incidenza dell’artigianato nei settori a vocazione turistica sul totale dell’artigianato. A livello provinciale l’artigianato a vocazione turistica rappresenta circa un terzo del totale dell’artigianato a Fermo (32,2%, seconda provincia in Italia). Il rapporto su 1.931 imprese artigiane dei settori interessati alla domanda turistica (soprattutto abbigliamento e calzature, 1.447). L’incidenza nel Maceratese è invece al 19% (con 1.937 imprese e 21esima posizione in Italia), nell’Ascolano al 15,1% (820 imprese, 49esima posizione nazionale).
Le parole di Lucia Biagioli
Lucia Biagioli, Responsabile Settore Ristorazione e Accoglienza di Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli Piceno-Fermo commenta così la situazione: “Il turismo di agosto sta reggendo l’impatto nelle nostre tre province e siamo confortati anche dal ritorno in questi ultimi giorni delle presenze straniere. Nel complesso, però, la stagione 2021 non è certo paragonabile a quelle pre-pandemia.
Se ad agosto prevediamo sold out nelle strutture ricettive e per i servizi, giugno è stato un mese di forte magra per gli operatori e l’affluenza di luglio è stata a giorni timida. Soprattutto hotel, bar, ristoranti e stabilimenti balneari sono tuttora oberati. Tanti oneri per l’acquisto di attrezzature e materiale per fronteggiare tutte le misure di contenimento del Covid-19. Tanto che in diversi sono stati costretti ad incrementare il personale per l’espletamento di queste mansioni. Un fattore che va ad incidere sui costi, dal momento che le presenze non sono ancora sufficienti a contenere del tutto la frenata dei mesi di chiusura“.
La Certificazione Verde
Aggiunge Biagioli: “La Certificazione Verde ha gettato le aziende nell’incertezza. Mancano indispensabili chiarimenti su diversi aspetti. Gli imprenditori si lamentano del fatto che non è possibile uscire in piena stagione turistica. Decreti poco chiari e da interpretare. Il suggerimento è quello di proporre il prima possibile linee guida comprensibili e applicabili. Anche perché questa insicurezza si ripercuote pure sulla clientela, che trascorre una vacanza nella confusione circa le misure da rispettare. Contrasti e irrigidimenti sono all’ordine del giorno“.