Kam Do è un trentenne rimasto orfano che è cresciuto nei sobborghi coreani facendo lo strozzino, guadagnandosi la nomina di sadico. Un giorno, dal nulla, riappare una donna che dice di essere la madre che trent’anni fa lo abbandonò…
CONSIDERAZIONI – Come tutti i film di Kim Ki-duk, Pietà, risulta un film spiazzante, duro come un pugno in faccia e al contempo malinconico, delicato e soprattutto bello. Pietà, come tutte le opere di Ki-duk, non viole raccontare una storia, una vicenda, né tanto meno denunciare niente (anche se la si può vedere, se si vuole), bensì vuole rappresentare la realtà, quella realtà dura e fredda, fatta di sconfitti, di vinti, di malinconia e disperazione, che però può rivelarsi, nelle sue varie sfaccettature, dolce e a volte magnifica, non sempre purtroppo. Pietà. Con il pretesto di una madre che ritrova il proprio figlio, mette in mostra tutte le dinamiche che possono esserci, nella realtà, tra questi due soggetti e vuole scavare a fondo, fino a mostrare fantasmi e lati oscuri, lati di una realtà che non fa sconti a nessuno.
PIACERÀ – a chi piacciono i duri, veri come la realtà.
NON PIACERÀ – a chi preferisce i film di evasione.
PIETÀ
REGIA Kim Ki-duk
SCENEGGIATURA Kim Ki-duk
ANNO 2012 CON Lee Jung-jin, Jo Min-soo, Gang Eun-jin