Un ingegnere informatico decisamente eclettico. Omar Cafini, 33 anni, una laurea a Bologna nel 2005 e da allora molti progetti. Per tre anni lavora presso il laboratorio di ricerca microelettronica MicrelLab occupandosi di Wireless Sensor Networks. All’attivo due progetti europei (Sensaction-aal e Smiling), la pubblicazione di diversi articoli, la partecipazione al progetto TANGerINE progettando e realizzando uno smart object a forma di cubo con accelerometro, led all’infrarosso e transceiver bluetooth. Nel 2008 ha dato vita al progetto 24hrsCamp. Attualmente è il presidente di MarcheIN (Il Social Business Club delle Marche) ed è responsabile tecnico del progetto sulla salute ilBugiardino. Un curriculum che si specializza, dal 2009, nello sviluppo di applicazioni iPhone e iPad. Dalla fine del 2011, poi, arriva l’avventura imprenditoriale con il polo formativo Centro Adriatico Eventi.
Come nasce l’idea del Centro Adriatico Eventi? L’idea di dar vita al polo formativo Centro Adriatico Eventi nasce nella prima metà del 2011. Avevamo la possibilità di sfruttare una struttura nuova che per causa crisi era rimasta inutilizzata, così insieme con mio fratello Raul Cafini abbiamo deciso di ideare uno spazio dedicato alla progettazione di corsi di formazione professionale.
Di cosa vi occupate e quale è il taglio dei corsi che proponete? L’attività principale è quella della progettazione e realizzazione di corsi di formazione professionale. I corsi che abbiamo realizzato coprono diverse discipline, dal mini corso sulla formazione aeronautica (il nostro primo corsi in assoluto) alle tematiche più tecniche di programmazione web con il corso su Google Web Toolkit e poi due corsi sulla Fotografia Digitale, uno base realizzato a Venarotta e uno avanzato nel nostro centro. A luglio di quest’anno abbiamo poi realizzato un’interessantissimo corso sul Social Media Marketing ed abbiamo poi inaugurato sabato 1 Dicembre un primo ciclo di corsi sulla comunicazione efficace. Inoltre alcuni spazi della struttura sono dedicati anche al CoWorking (singole postazioni di lavoro che è possibile affittare a giornate).
Quanto conta oggi, per la tua esperienza personale e lavorativa, la formazione? E in quali settori formativi ti sentiresti di scommettere in un’ottica di medio e lungo periodo? Conta tantissimo, ancor di più in un periodo di crisi in cui diventa sempre più frequente doversi re-inserire in ambiti lavorativi nuovi. I settori sui quali sicuramente c’è da crescere e sui quali ci sarà anche interesse ad investire nel futuro dalle nostre aziende sono sicuramente le tematiche sui Social Media, il marketing online, la formazione professionale di programmazione e di gestione di contenuti online, senza dimenticare alcune nozioni trasversali (come le nozioni di comunicazione) che in realtà trovano applicazione sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni.
Che risposta avete dal territorio? E che risposta, invece, avete da fuori? Il territorio è ancora scettico come sempre succede per le nuove realtà, infatti ci capita spesso di avere nei nostri corsi oltre il 40% di media di partecipanti che arrivano da fuori la nostra provincia (da Ancora o Pescara ad esempio) pur concentrando la nostra strategia di marketing sul nostro territorio. Sicuramente la nostra provincia si sta pericolosamente addormentando anche su una tematica così importante come dovrebbe essere la formazione per ciascuno di noi. Noto soprattutto una svogliatezza preoccupante nel formarsi e nello studio necessario in ogni fase di crisi in cui il lavoro non è più così sicuro come in passato. Speriamo, anche grazie al nostro lavoro, di invertire questa tendenza.
Che significa per un giovane investire su questo territorio? Cosa manca, anche a livello di sinergie imprenditoriali o di azioni amministrative, e quali sono i punti di forza? Significa rischiare. D’altronde non ci sono particolari attrattive né dal punto di vista infrastrutturale né dal punto di vista di investimenti. Mancano sinergie a qualunque livello, si fa fatica anche a confrontarsi tra singole realtà per paura di perdere clienti o di vedere in qualche modo intaccato il proprio mercato. Peccato che quest’atteggiamento non farà che affossare nel medio periodo il nostro già debole sistema industriale.
Progetti futuri? Creare dei percorsi formativi tagliati sulle reali esigenze del territorio in base ai dati che abbiamo raccolto in questo primo anno di attività. Continuare ad investire per crescere in visibilità e fiducia del territorio. Poi si vedrà in base ai risultati se l’investimento avrà pagato o meno ma sicuramente ci mettiamo tutta la nostra passione.