Da giovedì 3 aprile, la FORM torna sui palchi dei teatri marchigiani con “Anna Tifu suona Beethoven”. L’Orchestra Filarmonica Marchigiana si esibisce con due giovani artisti: la violinista Anna Tifu e il direttore Davide Trolton.
FORM: da giovedì 3 aprile Anna Tifu suona Beethoven
Anna Tifu ha vinto il concorso Enescu che l’ha lanciata sulla scena internazionale ed oggi è regolarmente ospite delle più prestigiose stagioni concertistiche italiane e internazionali. Il direttore Davide Trolton, classe 2001, allievo del M° Daniele Gatti, è una promessa brillante nel mondo della direzione d’orchestra. Ed è il vincitore della XVII edizione del Premio Nazionale delle Arti.
Il M° Daniele Gatti
I 4 concerti nelle Marche sono in programma per giovedì 3 aprile, alle ore 21, al Teatro Pergolesi di Jesi, venerdì 4 al Teatro della Fortuna di Fano, sabato 5 aprile al Gentile di Fabriano (ore 21) e domenica 6 alla Perla di Montegranaro (ore 17.30).
Il programma
Il programma inizia con Concerto per violino e orchestra in re magg. Op. 61, la principale composizione per violino e orchestra di Ludwig van Beethoven che stabilisce con l’orchestra un’intima complicità e probabilmente per questo non ebbe un grosso successo all’epoca in cui si esaltava il virtuosismo del solista, in un ruolo quasi da antagonista. Fu poi Felix Mendelssohn-Bartholdy, quasi 40 anni dopo, a riesumare il Concerto in un’esecuzione londinese nella quale il solista era il giovanissimo Joseph Joachim. Da quel momento il Concerto op. 61 si stabilisce saldamente fra i capolavori più celebri e amati dagli interpreti e dal pubblico.
Nella seconda parte della serata è prevista l’esecuzione della Sinfonia n.2 in re magg. Op. 36, opera pervasa di energia e serenità, nonostante in quegli anni (1800-1802) si manifestano in modo acuto i problemi di sordità del compositore. Anche in questo caso, Beethoven propone qualcosa di eccessivo e sorprendente rispetto alle abitudini di ascolto; l’opera ancora risente delle influenze della tradizione, ma porta la sua arte di comporre a un punto cruciale che lo ha reso musicalmente immortale.
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