Il presidente della sezione ascolana di Italia Nostra, prof. Gaetano Rinaldi, torna ad occuparsi dello sbancamento collinare in atto a nord di Ascoli Piceno. In più occasioni ha segnalato l’inopportunità di tale massivo intervento, sia dal punto di vista ambientale sia da quello della sicurezza dei cittadini. Ma l’aggressione procede- Per tale ragione ha scritto al sindaco Marco Fioravanti e al Soprintendente Marche Sud Giovanni Issini la lettera che riportiamo di seguito.
Italia Nostra denuncia l’aggressione al sistema collinare di Ascoli
“Tangenziale Nord di Ascoli: Prosegue l’aggressione al Sistema Collinare
Con profondo sconcerto constatiamo che a nulla sono valse le nostre segnalazioni del 2014 e del 2022 sul ciclopico sbancamento della collina contigua alla Tangenziale Nord di Ascoli. Sbancamento che, a nostro parere, ha letteralmente stravolto l’armonia e la sicurezza del sito.
Ora, anche perché sollecitati da numerosi cittadini, siamo costretti a segnalare che il lamentato sbancamento, pur in una zona che sembra soggetta sovente a pericolo di frane, è stato drammaticamente ampliato per giunta per permettere accanto alla stazione di rifornimento di carburati la probabile sistemazione di un grande serbatoio fuori terra da utilizzare come deposito del gas liquido (forse Gpl). Ma noi ci auguriamo che si tratti solo di una supposizione.
Al di là dei sicuri danni al patrimonio paesaggistico ed ambientale e ai possibili danni che lo sbancamento potrebbe arrecare alla stabilità del sito, appare fonte di forte preoccupazione il problema della sicurezza dell’impianto che forse si intende realizzare.
Tutto ciò tenuto conto della estrema vicinanza dell’impianto in via di realizzazione ad un quartiere della città dove è presente un numero rilevante di civili abitazioni. E al fatto che l’impianto stesso, tutto fuori terra, si trova ad una distanza minima da una sede stradale molto trafficata, dove potrebbero verificarsi incidenti in grado di coinvolgere una struttura alquanto pericolosa. Struttura per giunta quasi addossata ad una parete della collina soggetta sovente al pericolo di frane e che in quel punto è stata letteralmente massacrata da uno sbancamento ciclopico.
Comprova la veridicità della nostra segnalazione una foto scattata da una grande distanza che evidenzia in maniera incontrovertibile la profonda ferita arrecata ad un angolo prezioso del nostro territorio.
Angolo del nostro territorio meritevole sicuramente di una rigorosa tutela e del più rigoroso rispetto.
Per tutti questi motivi riteniamo che, come minino, debbano essere fornite puntuali assicurazioni sulla sicurezza del manufatto che si vuole realizzare. E che in nessun caso, anche per un malaugurato evento accidentale, ci sarebbero motivi di temere per l’incolumità sia dei tanti utenti della tangenziale, sia degli abitanti che occupano le numerose abitazioni dei quartieri più prossimi all’impianto in via di realizzazione.
Per quanto riguarda l’irrimediabile offesa arrecata al patrimonio paesaggistico ed ambientale, la cui gravità è evidenziata dalla foto scattata da una distanza notevole dal ciclopico sbancamento, purtroppo ormai il danno è fatto. E non è possibile tornare indietro. Saremo per forza costretti ad accettare la nuova situazione venutasi a creare. E non ci resterà che rimpiangere, come in tanti altri casi, la nostra incapacità di tutelare e conservare un patrimonio ambientale e naturalistico. Forse unico in Italia e che forse non ci meritiamo.”
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