L’impresa del progetto “AD un passo dal cielo” è di quelle più ardue e dal fine più nobile. Prevedeva l’attraversamento del lago salato dello Uyuni, in Bolivia (la più grande distesa salata al mondo) per sostenere la Missione Perù nella città di Pucallpa. Lì nella missione le Suore cappuccine di Madre Rubatto si occupano di bambini e giovani madri in difficoltà, offrendo loro assistenza materiale, educativa e psicologica.
“Ad un passo dal cielo”: il team premiato in Regione Marche
A compierla è stato un team guidato dall’ispettore della Polizia di Stato di Fabriano Raniero Zuccaro, accompagnato nell’avventura dal maratoneta Simone Giglietti. Con loro anche la campionessa italiana di nuoto paralimpico Federica Stroppa, sua madre Sandra, il fotoreporter nonchè operatore del Soccorso alpino Massimo Ilari e Camilla Zuccaro, nutrizionista.
“Ad un passo dal cielo” è stato un progetto straordinario che ha unito l’impegno sportivo ai valori di inclusione e solidarietà. La Regione Marche, attraverso l’Assessorato allo Sport e l’Assessorato alle Politiche Sociali, ha voluto tributare il giusto riconoscimento alla riuscita dell’impresa. Così i partecipanti sono stati accolti a Palazzo Leopardi dal vicepresidente e assessore alle Politiche sociali Filippo Saltamartini dall’assessore allo Sport Chiara Biondi. Era presente anche il questore di Ancona, Cesare Capocasa.
“Tutti coloro che hanno partecipato all’impresa – ha sottolineato Saltamartini – meritano un plauso perchè si sono attivati e impegnati per rendere felici altre persone. Si sono messi al servizio della comunità, che secondo me è la cosa più nobile che una persona possa fare. E questo è anche quello che fanno ogni giorno gli uomini e le donne della Polizia di Stato, rischiando la loro vita”.
“Ad un passo dal cielo”: l’impresa
L’impresa è stata ardua, come ha raccontato Raniero Zuccaro: compiuta in 3 giorni e 2 notti, percorrendo 121 chilometri. “È stata un po’ più impegnativa rispetto alle altre tre precedenti che ho compiuto – ha spiegato – anche sotto il profilo organizzativo e logistico. Però, alla fine, muovendoci tutti quanti insieme in squadra è stato un vero piacere. Camminare su questo lago salato, che è una delle dieci meraviglie del mondo è stato tanto affascinante e bello, anche per il fine, che era quello di dare visibilità alle suore della missione di Madre Rubatto. Questo era il desiderio di Federica: poter fare qualche cosa per questi bambini. Ho raccolto la provocazione cinque anni fa e quest’anno ci siamo riusciti. E’ stata davvero una grande emozione”.
Leggi anche Ascoli Piceno: l’ok alle linee guida per la bonifica dell’ex Carbon.