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Grazie ai 3,5 milioni stanziati dal ministro Alessandro Giuli, sarà possibile realizzare pienamente il progetto del primo Recovery Art delle Marche. Un hub di recupero per i beni artistici e culturali danneggiati dal sisma 2016, ma anche di formazione e di valorizzazione.

Marche: 3,5 milioni dal Ministero per il primo Recovery Art

Il Ministro ha firmato il decreto, che va a completare le risorse già previste dal Piano nazionale complementare sisma, poi integrate dal Pnrr, che finanzia, oltre al polo di Camerino, anche una serie di interventi strategici. Interventi strategici non solo per le Marche ma per tutto l’Appennino centrale.

“Una notizia di fondamentale importanza – commenta il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, che aveva promosso il finanziamento del Recovery Art quando era assessore regionale – per far sì che il progetto delle Ex Casermette possa dirsi finalmente completo dal punto di vista delle risorse economiche. Ora sta a noi, insieme a Regione Marche, Demanio che è soggetto attuatore, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata e al sindaco proseguire nel buon lavoro avviato.

Il leitmotiv di questa ricostruzione è un sostegno senza pari da parte del Governo. Ringrazio il ministro Alessandro Giuli, con cui abbiamo condiviso idee e percorsi già dai tempi della sua direzione al Maxxi. Perché so che dietro questo stanziamento ci sono una grande sensibilità e un profondo amore per questo territorio e il suo patrimonio artistico”.

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Le Casermette, a Camerino

Il Recovery Art a Camerino 

Il progetto di Recovery Art a Camerino coinvolge 34 fabbricati. Sui primi 8, destinati a deposito dei beni, i lavori sono in corso, con un finanziamento di circa 10 milioni di euro. Mentre sui restanti 26, con funzioni sia di deposito ma anche didattiche ed espositive, si sta procedendo con la chiusura della progettazione per procedere poi con l’appalto.

Il valore di questo seconda parte dei lavori è di 20 milioni, a cui si sono ora aggiunti i fondi ministeriali. “Dopo il sisma – sottolinea Castelli – sono stati recuperati oltre 30mila beni mobili, con 24 depositi a disposizione. Recuperare questo immenso patrimonio è un dovere primario affinché l’identità e le radici di questi luoghi vengano preservate, valorizzate e garantite alle future generazioni. Per questo, con il Pnc sisma, oltre a Camerino, finanziamo anche l’ampliamento del deposito di Santo Chiodo a Spoleto. Più nuovi depositi a Rieti e l’Aquila”.

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