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“L’ ottima e documentata puntata di ‘Filo rosso revolution’ condotta da Federico Ruffo ha dimostrato come la manutenzione dei ponti in Italia sia quantomai precaria. Una vera e propria emergenza che potrebbe deflagrare in episodi drammatici come già avvenuto nel recente passato. Una emergenza che ritengo vada sottolineata in particolar modo a sei anni dalla tragedia del ponte Morandi’. A parlare è Cinzia Franchini, presidente dell’associazione Ruote Libere.

Viadotti e ponti: occorre investire in manutenzione e sicurezza

‘Sui 300mila ponti presenti nel nostro Paese – continua Franchini – solo 80mila sono stati censiti mentre i restanti 220mila non sono mai stati ispezionati. E in base ai dati degli esperti i manufatti in calcestruzzo dopo 50 anni iniziano a presentare serie criticità. Tanto che uno studio del Politecnico di Milano del 2021 certifica che su 61mila ponti ispezionati 1.900 presentano altissimi rischi strutturali. E 18mila criticità di vario tipo.

E ancora, va considerato che in Italia lo Stato incassa dal sistema stradale, cioè dalle tasse sui carburanti e dalle autostrade, 40 miliardi netti. Ecco allora che se la politica si aggrappa solo al consenso finisce per usare questa importante cassaforte non per la necessaria manutenzione, ma per la sempre rinnovata promessa di nuove eclatanti infrastrutture”.

“Ricordo – chiude la Presidente di Ruote Libere – che gli autotrasportatori sono i primi utilizzatori dei ponti e dei viadotti italiani e di conseguenza sono la categoria più esposta a rischio. Per questo, banalmente per permettere a un intero settore di lavorare in sicurezza, chiediamo che le risorse presenti siano usate per la manutenzione e per la creazione di infrastrutture per gli autotrasportatori stessi. A partire dalla realizzazione di aree di sosta e di servizio adeguate.

Ecco allora che alla delusione per un ministro che sembra essere unicamente concentrato sulla promessa del ponte sullo Stretto, si unisce la speranza, anche alla luce dei dati elencati, di un vero cambio di passo”.

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