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A Montefalcone Appennino la chiesa di San Giovanni Battista è individuata come un’antica costruzione annessa ad un convento francescano di origine farfense. Forse potrebbe trattarsi di quel “San Giovanni in Selva” citato nel Chronicon Farfense in cui, alla fine del IX secolo, ripararono i monaci fuoriusciti dalla Sabina per sfuggire agli attacchi dei Saraceni.

La chiesa di San Giovanni Battista a Montefalcone Appennino

La chiesa di San Giovanni Battista esercita un fascino particolare. Si trova lungo la strada di collegamento con la contrada Luogo di Sasso, immersa nel verde dei boschi. Ecco perché l’intervento di riparazione e miglioramento sismico è molto atteso dalla comunità.

A tal proposito, l’Ufficio Speciale Ricostruzione ha approvato il progetto esecutivo con contestuale concessione del contributo di 525.000 euro.

«L’opera di ricostruzione – spiega il commissario alla ricostruzione Guido Castelli prosegue con costanza, soprattutto nell’entroterra
appenninico più martoriato dal sisma. Sono grato, come sempre, per il grande lavoro dei Comuni, in questo caso del nuovo sindaco Cesare Milani, dell’Usr e della Regione Marche. Tassello dopo tassello stiamo ricomponendo un mosaico complesso, con l’obiettivo di restituire alla comunità tutto quanto era andato perso».

Tra le lavorazioni in programma,c’è il recupero e il consolidamento delle strutture attraverso il risanamento murario eseguito con la tecnica del “cuci-scuci”. Poi il rinforzo murario eseguito con diatoni artificiali e il rinforzo del campanile tramite angolari in acciaio sugli angoli interni del torrino. Infine il rifacimento della copertura in legno costituita da capriate e travi in legno lamellare ed il recupero con rinforzo della volta in cannucciato.

La chiesa di San Giovanni Battista a Montefalcone Appennino: curiosità

Una “relazione” manoscritta parla della cessione di questo convento, nel 1223 o forse nel 1215, da parte dei Monaci di San Benedetto a San Francesco in persona. Cessione avvenuta in cambio di un tributo annuo pari ad una libbra di cera, pagato fino al 1776 nelle mani del Priore di Santa Vittoria in Matenano. L’opera di maggior pregio, il polittico di Pietro Alamanno, è attualmente esposta nel Museo dell’Alamanno presso Palazzo Felici.

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