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I cittadini di San Benedetto del Tronto che gravitano nella zona San Pio X protestano da tempo per gli interventi che penalizzano il verde. Al loro fianco si schiera anche il Coordinamento ‘Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città’ di cui riportiamo la nota diffusa alla stampa. Nota firmata da Amilcare Caselli.

San Benedetto del Tronto: la nota del Coord. “Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città”

“Il Coordinamento Fermiamo il consumo di suolo è solidale con le proteste dei cittadini della Zona San Pio X. I cartelloni di protesta contro l’edilizia selvaggia ormai a San Benedetto nascono come funghi.

Da oltre 40 anni si attendeva il completamento della Zona San Pio X con una piazza antistante la chiesa e la via di raccordo. E dopo decenni di rimandi è stata partorita una piazza vecchio stile, con pochissimo verde e senza le accortezze moderne. Mentre ormai da anni le nuove piazze urbane vengono progettate con Water Tank,. Cioè con serbatoi di acqua piovana al di sotto del calpestato, che preservano dalle acque piovane torrenziali. E che permettono una redistribuzione idrica nei periodi secchi. Una soluzione indispensabile  in quella zona dal precario equilibrio idrogeologico.

San Benedetto del Tronto

Cartelli di protesta

E non solo: per fare una via ed una piazza si è ricorsi all’edilizia privata concordata, ma noi la chiamiamo edilizia di scambio.

Sono infatti previsti due palazzi, un grande centro commerciale e tanti parcheggi, a discapito delle aree verdi esistenti e per giunta lungo il torrente che invece dovrebbe essere rigenerato come vero corridoio ecologico.

Edilizia concordata col privato quindi, per l’annunciata carenza di fondi mentre invece nel 2024 dal Comune è stato dichiarato un avanzo di bilancio di 6,3 milioni di euro. Si sarebbe quindi potuta rilevare l’area Brancadoro e fare la piazza San Pio e la strada, invece non si sono esercitate le normali espropriazioni che la legge prevede per le opere pubbliche.

Con la scusa che il bilancio non lo consente.

Il risultato è stata la distribuzione di benefici volumetrici a destra e a manca. Così per la zona San Pio X si è prodotta una pianificazione urbanistica che rigetta i concetti basilari di costituzione di servizi pubblici in ambiti compatti, omogenei e funzionali.

A una lettura attuale del piano Marina di Sotto si evidenzia un cervellotico spezzettamento delle destinazioni, con circa 30 nuove palazzine e micro aree verdi che nessun beneficio apporteranno alla zona e alla città se non quello di modesto di arredo urbano.

Gli unici vantaggi certi li hanno le aree a destinazione commerciale, o fatte passare con artifici ad ‘attrezzature comuni’, le quali in base alla legge dovrebbero essere per attività pubbliche, amministrative, sanitarie o culturali, che proprio nulla hanno a che vedere con un centro commerciale.

E questo destino si sta ripetendo amplificato per l’area Brancadoro, vittima di un trattamento urbanistico simile a quello di San Pio X. Ma noi saremo presenti e incalzanti, e faremo di tutto per evitarlo”.

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