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L’emergenza idrica si fa sentire e il sindaco di Ascoli Piceno ha emanato un’ordinanza nella quale sottolinea la necessità di fare un uso consapevole dell’acqua. Con la medesima ordinanza impone anche dei divieti.

Emergenza idrica ad Ascoli Piceno: l’ordinanza n. 405

Nel provvedimento si ordina “sino al 30 settembre 2024 o sino a diversa disposizione, la limitazione dei prelievi di acqua da pubblico acquedotto, al fine di evitare inutili sprechi”.

Vengono quindi vietate alcune azioni. Per esempio “l’irrigazione ed annaffiatura di orti, giardini e prati; il lavaggio di aree cortilizie e piazzali, salvo per i servizi pubblici di igiene urbana (che saranno effettuati possibilmente dopo il tramonto). Il lavaggio privato di veicoli a motore, con l’esclusione di quello svolto da impianti di autolavaggio regolarmente autorizzati e il riempimento di fontane ornamentali e vasche da giardino su aree private. Il riempimento di piscine su aree private, salvo quelle legate ad attività economiche turistiche o sportive e gli usi diversi da quello alimentare domestico, per l’igiene personale e per l’abbeveraggio degli animali”.

emergenza idrica

L’acqua è un bene prezioso ma esauribile: non sprecarla!

Inoltre si invitano “la cittadinanza tutta, gli uffici pubblici, l’utenza commerciale, produttiva e sanitaria, a porre particolare attenzione alla manutenzione ordinaria degli impianti ad autoclave (serbatoi e pompe) ove presenti E, nel caso in cui non si disponga degli stessi, ad installare impianti ex novo ed essere pronti alla loro attivazione”. Si sollecitano poi i cittadini “all’adozione di comportamenti volti ad un uso razionale e corretto dell’acqua”. Questo “al fine di ottimizzare l’utilizzo della risorsa idrica disponibile in previsione di un eventuale perdurare dell’attuale situazione climatica. Evitando inutili sprechi, riconoscendo la massima importanza della collaborazione attiva di tutti i cittadini ed attori coinvolti”.

Emergenza idrica nel Piceno

Già nei giorni scorsi il Prefetto Sante Copponi, in una nota indirizzata ai sindaci, aveva sottolineato l’importanza di un uso consapevole della risorsa idrica. Risorsa che va limitata alle esigenze igienico-potabili.

Dal canto suo la Ciip ha comunicato la permanenza del “Livello di allarme – codice rosso – 3° stadio” che coinvolge il territorio dell’ATO n. 5, anche a causa della minore disponibilità di risorsa idrica. Infatti sia dalle sorgenti sia dagli impianti di soccorso il totale ad oggi prelevato è pari a circa 820 l/s, con una riduzione delle portate erogate dalle sorgenti principali, rispetto allo stesso periodo del 2023, di circa 200 l/s. Una situazione da monitorare anche in considerazione delle ultime previsioni dell’Osservatorio sugli utilizzi Idrici dell’Autorità di bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale. Per l’Ato n. 5 Marche Sud, infatti, parlano dell’evidenza che “l’ulteriore mancanza di precipitazioni significative potrà in breve aggravare lo scenario di severità verso un livello ALTO”.

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