La trasferta sanremese del sindaco di Ascoli Marco Fioravanti per consegnare la targa di Cittadino Onorario a Russell Crowe non è stata apprezzata da tutti. Riportiamo la nota diffusa alla stampa dal Comitato civico A&P.
Fioravanti a Sanremo, la nota di Ascolto & Partecipazione
“Fioravanti a Sanremo: non in nostro nome.
C’è da pensare che dopo la diffusione di foto e video, questa sia stata la reazione di molti ascolani di fronte all’imbarazzante performance del nostro primo cittadino a Sanremo.
Un sindaco è una figura istituzionale: indossa il tricolore perché rappresenta un pezzetto d’Italia e chi lo abita. Vedere il nostro che cerca disperatamente una ribalta con Amadeus e per di più con l’alibi di consegnare una cittadinanza a chi nulla ha a che fare con Ascoli e nulla ha dato alla città (con tutto il rispetto per Russell Crowe, grande attore) è stato uno dei momenti più grotteschi a cui noi abbiamo mai assistito. Sorvolando sulle motivazioni di questa cittadinanza onoraria, ma ormai è storia.
Se Fioravanti voleva farsi pubblicità, visto che è l’unica cosa che cerca da cinque anni, dentro e ora fuori dal suo comune, poteva e doveva cercarla come Marco. E non come sindaco.
Assumendosi la responsabilità della sua uscita “pubblica” come singolo.
Noi di “Ascolto & Partecipazione” non ci sentiamo rappresentati da chi mendica attenzione effimera. Meglio avrebbe fatto il sindaco a rimanere a lavorare ad Ascoli, perché di impegni ce ne sono davvero tanti.
In particolare ci farebbe comodo che si occupasse di sanità, protestando in Regione con i suoi sodali per le condizioni drammatiche in cui versa quella ascolana, tra liste d’attesa e fuga del personale.
Bene farebbe a curare il procedere dei lavori di pseudobonifica della Carbon. Interrogandosi su dove andranno a finire le acque reflue, per esempio, una volta eliminata la vasca di prima pioggia.
Magari potrebbe dirci delle scuole cittadine che ancora, dopo sette anni dal terremoto, attendono la messa in sicurezza sismica. Oppure potrebbe occuparsi delle aree sporche e degradate della città, magari prima che si voti e non solo per avere voti. E ancora potrebbe cercare di proteggere i cittadini dal disturbo procurato dalle attività commerciali e dalla movida del fine settimana. O capire perché in certi giorni e certe ore il centro città è vuoto e buio.
Insomma vorremmo suggerire al Sindaco di cercare veri meriti, rivendicando progetti conclusi del tutto nei giusti termini e nei giusti modi. Facendo un bilancio di quanto fatto in cinque anni, spiegando in quale modo la riacquisizione dei parcheggi dalla Saba la veda ancora partecipare alla loro gestione.
Per concludere, possiamo affermare che a Sanremo ci siamo sentiti più rappresentati e più fieri di essere ascolani grazie a Giovanni Allevi, esempio di genio, delicatezza, forza e resilienza, piuttosto che grazie al Sindaco che cercava inutili selfie”.
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