Ascolto & Partecipazione, uno dei gruppi consiliari di minoranza nel Consiglio comunale di Ascoli Piceno, interviene nel dibattito politico evidenziando la situazione reale della città a fronte della “narrazione del sindaco Fioravanti e della sua giunta”. Riportiamo la nota diffusa alla stampa firmata dal capogruppo Emidio Nardini.
Ascoli un Eden? Per Ascolto & Partecipazione proprio no
“La narrazione del sindaco Fioravanti e della sua giunta rappresenta la città di Ascoli come una sorta di Eden, dove tutti hanno ciò che occorre per vivere felici: verde pubblico ben curato, chilometri di piste ciclabili, addirittura l’SGL Carbon sulla via della bonifica, sostenibilità di ogni genere nei quartieri (a partire dai 30 km/h a Porta Maggiore, che però ancora non ci sono!), parcheggi che ritornano di proprietà comunale, festa della scuola, discoteche e concerti in piazza, gare di equitazione, best seller pubblicati da chiunque conosca almeno l’alfabeto.
Ma se le cose stanno così, perché vi è una fuga dalla città? Giovani in primis, ma anche persone in età lavorativa?
Se invece si guarda la realtà, vediamo disperdersi in mille rivoli, alcuni inutili, gli ingenti finanziamenti del PNRR, forse l’ultima vera grande opportunità di progettare una vera rinascita per la città e il suo territorio che si perde. Vediamo proclami trionfalistici sul recupero dei parcheggi della Saba, ma non sappiamo cosa sia accaduto al contenzioso per il mancato guadagno sugli stalli indisponibili e non abbiamo un piano finanziario certo che illustri alla città quale sarebbe il reale costo dell’operazione.
Vediamo lo sbancamento della vasca di prima pioggia dell’SGL Carbon finanziata da tutti noi e non dal proprietario privato, ma senza uno straccio di progetto per l’intera area!
I lavori allo stadio, ritenuti prioritari dal sindaco in quanto parte integrante della sua continua campagna elettorale, lievitano a dismisura nei costi e vengono ritardati nella realizzazione. Nota a margine: forse sarebbe stato più urgente eseguire i lavori di messa in sicurezza delle scuole cittadine, fuori norma rispetto al rischio sismico e ancora trascurate dopo ben sette anni dal terremoto.
Ma i giovani hanno di che consolarsi: gli spettacoli in piazza dovrebbero essere sufficienti a convincerli di restare ad Ascoli. Perché andare via! Qui ci si diverte sempre: ci sono concerti (e di questi siamo contenti anche noi!), movida e notti bianche in tutte le stagioni, ma anche risse, in alcune zone cittadine con i residenti che si lamentano costretti a sentirsi in colpa perché non capiscono le esigenze dei pochi giovani rimasti.
E non si può non rilevare l’assordante silenzio relativo alla sanità picena.
Non ci sono fondi regionali per gli ospedali né per ammodernare quello che c’è. Ricordiamo il nostro sindaco
incatenato ai cancelli dell’ospedale durante la passata campagna elettorale a difesa del “Mazzoni”: ma di fronte al pronto soccorso che collassa, le liste d’attesa da incubo, e il personale stremato, chissà che farà nella prossima?”
Leggi anche Marche: progettualità innovative dal mondo produttivo